Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite “sui territori palestinesi occupati”, si ritrova al centro di una nuova polemica dopo aver tracciato un parallelo tra gli incendi di Los Angeles e il conflitto di Gaza. La controversia è scoppiata in seguito alla condivisione di un articolo di Mondoweiss, un media progressista antisionista con sede a New York. L’articolo, scritto da Ahmad Ibsais, studente palestinese-americano e attivista del BDS, afferma che “gli incendi che divampano oggi in Palestina e a Los Angeles sono sintomi della stessa malattia: un sistema che privilegia la conquista rispetto alla conservazione, il beneficio per le persone e l’espansione. all’esistenza.” Albanese ha commentato questa condivisione aggiungendo: “Sul nostro piccolo pianeta tutte le ingiustizie sono collegate”.
Questa affermazione ha suscitato forti reazioni. Waleed Gadban, consigliere politico della missione israeliana presso l’ONU a Ginevra, ha risposto: “L’odio non ha bisogno di una causa, ma solo di un’opportunità per manifestarsi. Questo è lo scopo stesso della sua esistenza”. Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch, ha accusato Albanese di perpetuare luoghi comuni antisemiti.
Dal 7 ottobre il relatore speciale ha assunto posizioni sempre più controverse. Ha affermato in particolare che l’attacco di Hamas non era antisemita e ha messo in discussione il diritto di Israele a difendersi. In un’intervista con Piers Morgan, ha detto: “Il giorno in cui Israele è stato attaccato, aveva tutto il diritto di difendersi, di proteggere i suoi cittadini (…) ma Israele non aveva il diritto di combattere una guerra contro i palestinesi a Gaza”.
Lo scorso luglio aveva già suscitato indignazione approvando una pubblicazione che paragonava il primo ministro Benjamin Netanyahu al leader nazista Adolf Hitler, cosa che aveva portato il ministero degli Esteri israeliano a descriverlo come un “caso disperato”.
