Una donna è apparsa lunedì 13 gennaio dopo essere stata violenta nei confronti dei gendarmi durante il suo arresto e aver appiccato il fuoco alla sua cella di custodia della polizia, utilizzando un accendino che aveva nascosto.
Ha messo alla prova i nervi della polizia. Un abitante di Laragne-Montéglin, nelle Alte Alpi, è stato arrestato questo sabato 11 gennaio nel tardo pomeriggio, ha appreso la BFM DICI. Ma l’intervento non è andato come previsto.
Sotto l’effetto di alcol e droghe, l’indagato, nato nel 1982, ha prima aggredito i suoi vicini dando fuoco al loro zerbino. Poi, i soldati accorsi sul posto sono stati copiosamente insultati e molestati.
Questa Laragnaise sputò addirittura sui gendarmi, che non ebbero altra scelta che usare la forza per catturarla. Una volta posta in custodia di polizia, l’imputata ha danneggiato la sua cella dandole fuoco. Durante la perquisizione, infatti, aveva nascosto un accendino nell’ano e poi lo aveva utilizzato per dare fuoco alla coperta e al materasso.
La donna condannata alla comparizione immediata
L’indagato è stato portato per due volte in ospedale e i medici hanno deciso per un follow-up giudiziario e non medico, cosa che è stata confermata domenica mattina dalla perizia psichiatrica. “È stata finalmente rilasciata e poi posta in custodia cautelare in attesa della sua sentenza in comparizione immediata questo lunedì pomeriggio”, ha indicato Marion Lozac’hmeur, pubblico ministero di Gap, alla BFM DICI.
La donna è stata infine condannata a 18 mesi di carcere, sei dei quali con sospensione della libertà vigilata, obbligo di cure e divieto di recarsi a Laragne-Montéglin. È stata tenuta in detenzione.
Belgio