« Non siamo solo la comunità sociale », ha supplicato il presidente Jean-Louis Masson in apertura dei voti pronunciati il 9 gennaio all’Hôtel du Département di Tolone. Fervente difensore di questo livello decisionale”, frutto della storia francese e di 233 anni di esperienza », ha ricordato il ruolo centrale del Consiglio di Dipartimento esprimendo solidarietà al suo collega di Mayotte, Ben Issa Ousseni, il cui territorio è stato duramente colpito dal ciclone Chido. “ Sì, sarà il Dipartimento a fornire aiuti sociali e di emergenza, a ricostruire le infrastrutture stradali e le scuole, a sostenere l’azione di Sdis, a fornire l’ingegneria tecnica, a finanziare lo sviluppo degli edifici pubblici e l’approvvigionamento idrico… “, ha spiegato.
Comunità quotidiana, partner leale e fedele dello Stato decentrato, il Dipartimento è, secondo lui, il garante dell’equilibrio tra città e campagna e ha continuato a dimostrarlo durante le ultime crisi successive. Ancora, l’aumento della mancanza di base finanziaria L’effetto ganascia del potere centrale non facilita la gestione e riduce lo spazio di manovra.
« Come possiamo chiederci di investire di più con entrate volatili, sovvenzioni statali limitate e spese imposte senza consultazione? », ha chiesto Jean-Louis Masson.
« Cosa resta delle virtù democratiche del decentramento che mirano a collegare le tasse ai cittadini? Perché ci ostiniamo a togliere la decisione dal campo? Stiamo andando contro le aspirazioni dei francesi. È incomprensibile o non oso pensarlo: machiavellico! », ha lamentato il presidente del Dipartimento.
Servizio pubblico di collaborazione intelligente
Il presidente del Var ha così condotto una serie di azioni nel 2024 per promuovere e comprendere il ruolo del Consiglio dipartimentale nel Var e non solo. In questo contesto, ha menzionato le operazioni effettuate lungo quattro assi principali: “ equità, solidarietà, identità, influenza “, che proseguirà anche quest’anno con un rivendicato senso di responsabilità riguardo all’efficienza della spesa. Se capisce lo sforzo di risparmio di 60 miliardi richiesto agli enti locali, il presidente Masson non può decidere di farlo a scapito dei servizi pubblici locali.
« No, i Dipartimenti non sono tutt’altro la causa dei deficit indigeribili dello Stato. »
Sostenitore di un servizio pubblico frutto di una collaborazione intelligente e complementare tra il livello Stato/Regione/Dipartimento e quello dei Comuni (compreso il blocco intercomunale), intende tra le misure forti e simboliche di questo stato d’animo mantenere gli aiuti ai comuniprecisamente, ora per un importo di 56 milioni di euro, che ha avuto una delle sue prime decisioni al momento della sua adesione alla presidenza del Dipartimento, nell’autunno del 2022.
E per finire, in provenzale nella pronuncia, augurando “Possa il prossimo anno essere testimone di una preziosa condivisione tra generazioni. Costruiamo insieme un anno segnato dalla solidarietà, dal mutuo aiuto e dalla gentilezza”.
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