La deputata Estelle Youssouffa schiaccia il ribelle Aurélien Taché sulla questione dell’immigrazione a Mayotte

La deputata Estelle Youssouffa schiaccia il ribelle Aurélien Taché sulla questione dell’immigrazione a Mayotte
La deputata Estelle Youssouffa schiaccia il ribelle Aurélien Taché sulla questione dell’immigrazione a Mayotte
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Di Elisabeth Pierson

Pubblicato
14 gennaio alle 11:44,

aggiornato 14 gennaio alle 11:45


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Durante i dibattiti in Assemblea sul disegno di legge per la ricostruzione di Mayotte, il deputato Liot ha definito “osceno” il desiderio della Francia ribelle di invitare ancora una volta i Mahorai, colpiti dal passaggio del ciclone Chido, alla solidarietà nei confronti delle Comore.

“Di un’oscenità che va oltre i limiti”. La deputata di Mayotte Estelle Youssouffa (Liot) era visibilmente esasperata, questo lunedì all’Assemblea, dalle osservazioni di La insoumise sul disegno di legge d’emergenza per il suo dipartimento. Dal passaggio del ciclone Chido che ha devastato l’isola il 14 dicembre, l’elettricità ha faticato a essere ripristinata e molti residenti, soprattutto negli insediamenti informali, sono ancora senza casa. Ma questo lunedì, nella commissione per gli affari economici, durante un’audizione con il ministro degli Esteri Manuel Valls nell’ambito dell’esame del disegno di legge, il deputato della LFI Aurélien Taché ha sottolineato la “Politica del doppio standard” da parte del governo, auspicando “la fine dei diritti fondiari per Mayotte”sopraffatto dall’immigrazione delle Comore. Una posizione “contro i grandi principi della nostra Repubblica”rimproverò il funzionario eletto ribelle.

“Accettate così che i bambini non abbiano gli stessi diritti a seconda del luogo in cui nascono nella Repubblica francese”ha interpretato Aurélien Taché. Lui crede che lo sia “Stabilendo rotte migratorie legali verso le metropoli possiamo risolvere il problema della migrazione”. “Per carità, ha inoltre esortato il membro della Val-d’Oise, dicci come pensi di applicare il nostro motto libertà, uguaglianza, fraternità nella nostra Repubblica francese”.

“Oscenità senza nome”

Questa uscita, diretta a Manuel Valls, ha provocato la forte reazione di Estelle Youssouffa. Al termine della seduta, la Mahoraise, relatrice del disegno di legge sulla ricostruzione, ha voluto riprendere le parole dell’eletto ribelle. “Vorrei capire quali sono i vostri criteri di ricchezza”gli disse, ricordando quel Ciclone Chido “devastato” Mayotte e “risparmiato” le Comore. “Trovo difficile sapere che Mayotte è più ricca”ha continuato. “Non abbiamo acqua, né elettricità, niente da mangiare, e voi trovate un modo per giustificare l’immigrazione clandestina che continua ancora oggi”.

Visibilmente esausto, l’eletto ha denunciato “pretenziosità” di Aurélien Taché e dei suoi colleghi della LFI che desiderano, dice, “includere le Comore, il paese che ci rivendica e strumentalizza la sua popolazione”nel “magro” programma di ricostruzione. “Magia! Mi mancano le parole”sbottò, giudicando queste analisi “così fuori terra”. “Non solo non venite (a Mayotte, ndr), ma vi permettete anche di fare discorsi che alimentano le interferenze straniere sul nostro territorio!”. E insistere sul paradosso di “dire alle persone che non hanno più un tetto sopra la testa, “continuate ad accogliere””. “Trovo che sia un’oscenità che va oltre i limiti”ha concluso, affermando che questo discorso “già doloroso prima” diventa “un dogmatismo che supera la comprensione”.

Francia

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