Mosca: un alto ufficiale dell’esercito russo ucciso in un’esplosione

Mosca: un alto ufficiale dell’esercito russo ucciso in un’esplosione
Mosca: un alto ufficiale dell’esercito russo ucciso in un’esplosione
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Il leader della coalizione a maggioranza islamica che ha preso il potere in Siria ha annunciato lunedì che le fazioni combattenti saranno “sciolte” nell’esercito. Ha ritenuto necessario revocare le sanzioni internazionali contro Damasco per il ritorno dei profughi.

La presa di Damasco l’8 dicembre da parte di una coalizione di gruppi ribelli guidati dagli islamici radicali di HTS, al termine di un’offensiva fulminea, ha abbattuto Bashar al-Assad, ponendo fine a più di mezzo secolo di dominio senza spartizione.

Questi gruppi “saranno sciolti e i loro combattenti preparati a unirsi ai ranghi del Ministero della Difesa, e tutti saranno soggetti alla legge”, ha detto Abu Mohammad al-Jolani, che ora porta il suo vero nome, Ahmad al-Chareh, nei commenti riportati dal canale Telegram della coalizione guidata dal gruppo radicale sunnita Hayat Tahrir al-Sham (HTS).

Appello all’unità

Unificare il Paese frammentato da anni di guerra sanguinosa e dove esistono numerose fazioni con alleanze divergenti e numerose minoranze religiose ed etniche rimane una sfida per HTS.

Dopo la caduta di Bashar al-Assad, che si atteggiava a protettore delle minoranze in un paese a maggioranza sunnita, HTS, ex ramo di Al-Qaeda, e il governo di transizione hanno insistito sul rispetto dei diritti di tutti i siriani.

Ahmad al-Chareh ha espresso queste osservazioni durante un incontro lunedì con i membri della comunità drusa, un ramo dell’Islam sciita, stimato a circa il 3% della popolazione siriana prebellica.

“La Siria deve rimanere unita e deve esserci un contratto sociale tra lo Stato e tutte le fedi per garantire la giustizia sociale”, ha detto davanti ai dignitari drusi.

Togliere le sanzioni

Diversi paesi e organizzazioni hanno accolto con favore la caduta di Assad, ma hanno affermato che aspettano di vedere come le nuove autorità tratteranno le minoranze del paese cosmopolita.

Durante un secondo incontro con una delegazione di diplomatici britannici, al-Chareh ha anche “menzionato l’importanza di ristabilire le relazioni” con Londra. Egli “ha sottolineato la necessità di revocare tutte le sanzioni imposte alla Siria per consentire il ritorno dei rifugiati siriani nel loro Paese”, nei commenti riportati su Telegram.

Le nuove autorità siriane lavorano da una settimana per rassicurare i capitali stranieri, che stanno gradualmente prendendo contatto con i loro leader mentre l’economia del Paese resta soggetta a severe sanzioni americane ed europee.

HTS, che afferma di aver rotto con il jihadismo e presenta un volto moderato, resta classificato come “terrorista” da diverse capitali occidentali.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonti: ats/afp

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