Il giudice Juan Merchan, responsabile del processo di Donald Trump a New York per pagamenti nascosti all’attrice porno Stormy Daniels, lunedì ha respinto un appello che cercava di annullare la condanna del presidente eletto sulla base dell’immunità presidenziale, riferiscono il New York Times e la CNN. Il giudice Juan Merchan ha stabilito che gli atti in questione “non avevano carattere ufficiale” e quindi non potevano beneficiare dell’immunità presidenziale.
Gli avvocati di Donald Trump si sono basati sulla decisione della Corte Suprema del 1° luglio, che riconosce una presunzione di immunità penale al presidente degli Stati Uniti. Hanno così chiesto l’annullamento della sentenza emessa il 30 maggio, in cui Donald Trump è stato riconosciuto colpevole di “falsificazione contabile aggravata per nascondere una cospirazione volta a pervertire le elezioni del 2016”.
Donald Trump ha sempre negato i fatti
La causa riguarda un pagamento di 130.000 dollari effettuato prima delle elezioni presidenziali del 2016 per comprare il silenzio di Stormy Daniels, che afferma di aver avuto una relazione sessuale con Donald Trump dieci anni prima. Il presidente eletto ha sempre negato queste accuse.
Dopo la vittoria alle elezioni presidenziali del 5 novembre, gli avvocati di Donald Trump hanno presentato un nuovo ricorso, questa volta invocando il suo status di presidente eletto, che considerano “incompatibile con il verdetto”. Il giudice Merchan aveva chiesto ad entrambe le parti di presentare le loro argomentazioni su questo punto all’inizio di luglio, senza ancora aver preso una decisione.
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