Cosa propongono i principali partiti in corsa per le elezioni legislative francesi?

Cosa propongono i principali partiti in corsa per le elezioni legislative francesi?
Cosa propongono i principali partiti in corsa per le elezioni legislative francesi?
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Potere d’acquisto, immigrazione, internazionalità, pensioni, istruzione: ecco un confronto tra i programmi delle principali forze concorrenti alle elezioni legislative francesi, il Raggruppamento Nazionale (RN, estrema destra) favorito nei sondaggi, l’alleanza di sinistra dei Nuovi Popolari Fronte e campo del presidente Macron.

Potere d’acquisto

Prima preoccupazione dei francesi secondo recenti indagini, il potere d’acquisto è al centro dei progetti dei tre principali blocchi. La Rn promette quindi di ridurre l’Iva sui prodotti energetici dal 20 al 5,5%. E in secondo luogo “sospendere” l’Iva su un centinaio di prodotti essenziali, “in caso di inflazione elevata”.

La sinistra porta avanti una misura economica di punta: un salario minimo di 1.600 euro netti rispetto ai quasi 1.400 di oggi. Vuole anche indicizzare gli stipendi all’inflazione e aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici.

Per finanziare questo progetto costoso per le finanze pubbliche, l’alleanza di sinistra intende ristabilire un’imposta di solidarietà sulla ricchezza (ISF) rafforzata con una “componente climatica”, “generalizzare” la tassazione dei superprofitti e creare un contributo aggiuntivo sugli stipendi elevati.

Se la sinistra intende “rifiutare il patto europeo di stabilità di bilancio”, che impone segnatamente un deficit pubblico inferiore al 3% del Pil, la maggioranza macronista uscente si impegna a rispettare questa direttiva entro il 2027 (rispetto al 5,5% nel 2023) senza aumentare le tasse.

Vuole inoltre consentire alle aziende di aumentare fino a 10.000 euro all’anno senza oneri né tasse l’importo di un bonus di potere d’acquisto noto come “bonus Macron”, creato nel 2018 sulla scia del movimento dei Gilet Gialli.

Immigrazione

La sinistra intende abrogare la legge sull’immigrazione adottata quest’inverno in Parlamento, sancire un “pieno diritto alla terra” o addirittura creare “uno status di sfollato climatico”.

Agli antipodi, il RN promette una nuova legge sull’immigrazione “d’emergenza” a partire dal 2024. Le sue proposte: eliminazione della legge fondiaria, inasprimento dei criteri di ricongiungimento familiare, reato di soggiorno irregolare con multa e trasformazione dell’assistenza sanitaria statale in “emergenza vitale”. aiuti” per gli stranieri in situazione irregolare.

Il partito di estrema destra afferma inoltre di voler vietare alcuni “lavori sensibili” per le persone con doppia nazionalità, senza mettere in discussione la “doppia nazionalità” come proponeva ancora nel 2022.

Internazionale

La politica estera francese è tradizionalmente vista come una prerogativa presidenziale, ma sia la sinistra che l’estrema destra hanno presentato diverse proposte.

I partiti di sinistra hanno cercato di superare le loro profonde divergenze denunciando nel loro programma i “massacri terroristici” di Hamas, promettendo allo stesso tempo di lottare contro “l’esplosione inquietante” di “atti razzisti, antisemiti e islamofobici”.

Essi sostengono il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina, a differenza della RN il cui presidente, Jordan Bardella, ritiene che una simile iniziativa oggi equivarrebbe a “riconoscere il terrorismo”.

Quest’ultimo ha anche assicurato che non intende “mettere in discussione gli impegni internazionali della Francia” se diventa primo ministro. Marine Le Pen ha comunque promesso di lasciare nel 2022 il comando integrato della NATO.

Il presidente della RN ha anche assicurato che sarà “estremamente vigile” di fronte ai “tentativi di interferenza da parte della Russia”, mentre ha fissato “linee rosse” sull’invio di truppe di terra in Ucraina o di “missili a lungo raggio”. o equipaggiamenti militari” che potrebbero “colpire direttamente le città russe”.

Annunci che si scontrano con quelli di Emmanuel Macron, che ha accettato di consentire all’Ucraina di utilizzare armi occidentali per “neutralizzare” le basi militari russe.

Al termine della campagna, Marine Le Pen ha affermato che la funzione di “capo degli eserciti” del presidente della Repubblica era solo un semplice “titolo onorifico”, suggerendo una tesa convivenza con il presidente francese in caso di vittoria del la Marina militare.

Pensioni e sanità

Sia l’estrema destra che l’alleanza di sinistra propongono, in caso di vittoria del 7 luglio, di eliminare la riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione decisa dal governo, che inasprisce le condizioni di ammissibilità e riduce la durata dell’indennità.

Altra riforma molto criticata, quella delle pensioni che ha spostato l’età pensionabile di due anni, a 64 anni, sollevando una forte protesta popolare e parlamentare, alla quale i due blocchi di opposizione vogliono ritornare. La sinistra propone di abrogarlo e punta a un “obiettivo comune”: il diritto di andare in pensione a 60 anni.

Jordan Bardella ha espresso osservazioni contraddittorie sull’argomento, sostenendo di voler stabilire un’età pensionabile legale a 62 anni, stabilendo al contempo un sistema “progressivo” che favorisca le carriere lunghe, con la possibilità di uscire a 60 anni per chi ha iniziato a lavorare prima dei 20 anni , con 40 anni di contributi.

Il campo presidenziale ha promesso di indicizzare le pensioni all’inflazione e di creare un fondo comune pubblico a un euro al giorno per pensionati, studenti, lavoratori autonomi o in cerca di lavoro.

La Rn vuole esentare dalle tasse i redditi da attività professionale dei medici in pensione che tornano al lavoro.

Da parte sua, la sinistra vuole rimborsare la procreazione medicalmente assistita (MAP), la protezione mestruale e istituire il congedo mestruale.

Formazione scolastica

Emmanuel Macron si è espresso a favore del divieto del telefono “prima degli 11 anni” e dei social network “prima dei 15 anni”, mentre Jordan Bardella auspica “un big bang di autorità” a scuola, in particolare con il divieto dei cellulari negli stabilimenti e l’uso dell’uniforme.

La sinistra, dal canto suo, vuole istituire gradualmente un’istruzione scolastica “completamente gratuita”, dalla mensa al trasporto scolastico, compresi i rifornimenti e le attività extrascolastiche.

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