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Più impopolari che mai, l’ex presidente e l’attuale presidente si affrontano questo giovedì sera davanti alle telecamere di un’America particolarmente divisa. Quattro mesi prima delle elezioni cercheranno di spingere l’altro a commettere errori.
Sono ormai quattro anni che Joe Biden e Donald Trump coltivano i loro antagonismi a distanza di sicurezza, deridendosi ferocemente da un capo all’altro degli Stati Uniti, accusandosi a vicenda delle calamità che minacciano il Paese, e mondo con esso. Un’eternità spazzata via dalle devastazioni di una pandemia, da un tentativo di colpo di stato fallito e dal respiro ardente di conflitti lontani. Quattro anni segnati da progressi storici e da alcune regressioni altrettanto storiche, in cui gli ultimi due presidenti, entrambi in corsa per un nuovo mandato, non si erano mai più ritrovati nella stessa stanza, nella posizione di annusarsi di nuovo, per dare corpo alle loro differenze e disaccordi, e per esaminare di persona il divario che distingue le loro rispettive visioni dell’esperienza americana e la funzione responsabile di presiederla.
Salvo scarto dell’ultimo minuto – che costerebbe molto caro al perdente – i due si danno appuntamento per trascorrere insieme la serata di questo giovedì 27 giugno ad Atlanta (le 3 di notte a Parigi), davanti alle telecamere della CNN, il tempo di un’ora e mezza per dibattere in diretta, senza rete, senza una telefonata a un amico o un foglietto illustrativo, reintegrando finalmente nel loro duello quell’effetto speciale più puro e primitivo che è la presenza, sotto lo sguardo di decine di milioni di americani . Tutti vi si avventurano pieni della speranza di emergere, o di spingere l’altro nell’errore, così da scuotere finalmente questi rapporti di forza che sembravano, per
