Violenza morale contro le donne: difficile da superare, difficile da dimostrare

Violenza morale contro le donne: difficile da superare, difficile da dimostrare
Violenza morale contro le donne: difficile da superare, difficile da dimostrare
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La violenza morale agisce direttamente sull’autostima per distruggerla e liberare la vittima da ogni capacità psicologica di riprendersi e affrontare l’aggressività. Studi e cifre dicono molto sulla portata del fenomeno.

L’assistenza psicologica alle donne vittime di violenza acquista una grande importanza nella riappropriazione dell’autostima che è capitale dell’autostima e che, attraverso la violenza, si ritrova danneggiata e scossa. Per sottolineare l’imperativo di combattere la violenza morale contro le donne, l’Osservatorio nazionale per la lotta alla violenza contro le donne ha recentemente organizzato, in collaborazione con UN Women e il servizio medico legale dell’ospedale Charles Nicolle di Tunisi, delle giornate di studio incentrate sulla “salute psicologica delle donne”. donne vittime di violenza morale”.

86% delle segnalazioni sulla violenza morale

La scelta del tema si basa su indicatori abbastanza allarmanti, calcolati in base alle segnalazioni registrate sulla hotline del 1899, appositamente progettata per denunciare la violenza sessista. Gli indicatori mostrano che quasi il 70% dei rapporti denunciano la violenza morale contro le donne. Secondo i dati forniti dal Ministero delle Donne, della Famiglia, dei Bambini e degli Anziani, la violenza verbale rappresenta l’86% delle denunce ricevute. La portata della violenza morale costituisce una minaccia reale alla dignità e all’integrità delle donne, soprattutto perché è difficile da definire e ancor meno da dimostrare! Inoltre, l’assistenza psicologica e legale e il sostegno socioeconomico alle vittime rappresentano le principali soluzioni, in grado di aiutare le vittime a riprendersi e a combattere ogni tipo di violenza.

Presto tre nuovi centri di accoglienza

L’assistenza psicologica inizia, in primo luogo, dalla sicurezza. Questo perché le vittime sono, per la maggior parte, in difficoltà. Fuggendo dai loro aggressori, che sono generalmente i loro mariti o parenti, temendo il peggio, non hanno un alloggio sicuro e affidabile. Alcune sono accompagnate dai loro figli, anch’essi paralizzati dalla paura… Per questo, il ministero di Vigilanza si è preoccupato di incrementare la creazione di centri di protezione e accoglienza per le donne vittime di violenza, così come per i loro figli, e questo, con l’obiettivo di rispondere favorevolmente ad ogni richiesta di aiuto e di protezione avanzata da una donna maltrattata e angosciata. Inoltre, due anni sono bastati per istituire tredici centri specializzati a questo scopo. Si rimboccano nuovamente le maniche per inaugurare, tra poche settimane, tre nuovi centri. Si noti che i centri di protezione e accoglienza per le donne vittime di violenza non sono altro che strutture sicure, che forniscono ai beneficiari una serie di servizi di supporto multidisciplinare, compresa la componente legale, sociale, economica – o di iniziazione all’autonomia sociale ed economica – così come salute e autonomia psicologica. Costituiscono soluzioni di emergenza, qui e ora.

Due studi in corso di realizzazione

Inoltre, al fine di comprendere meglio il fenomeno per affrontarlo in modo più efficace e stabilire, d’ora in poi, strategie e piani d’azione basati su basi molto solide, il Ministero della Vigilanza sta avviando due studi.

La prima riguarda la “Profilassi dell’aggressore sessista” e la seconda il “trattamento mediatico, nonché gli atti di violenza contro donne e ragazze”.

L’obiettivo essendo, in primo luogo, la profilazione dell’aggressore, per identificare i fattori favorevoli alla sua violenza su base di genere e per identificare le motivazioni delle sue azioni. Il secondo studio si propone di stabilire le linee principali e la terminologia adatta al trattamento mediatico della lotta alla violenza contro le donne, dato che il ruolo dei media nella divulgazione dell’informazione e nella sensibilizzazione del pubblico è essenziale.

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