La Guinea-Bissau chiude “parzialmente” la frontiera con il Senegal in seguito agli scontri a Medina Gounass

La Guinea-Bissau chiude “parzialmente” la frontiera con il Senegal in seguito agli scontri a Medina Gounass
La Guinea-Bissau chiude “parzialmente” la frontiera con il Senegal in seguito agli scontri a Medina Gounass
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Il presidente della Guinea-Bissau, Umaro Sissoco Embalo, ha ordinato mercoledì la chiusura di parte della frontiera con il Senegal in risposta agli scontri tra due comunità musulmane nel paese vicino.

Lunedì Eid, la città santa di Medina Gounass, situata nella regione di Kolda, è stata teatro di violenti scontri tra i seguaci del califfo locale, Thierno Amadou Tidiane Ba, detto “Futankés”, e quelli del marabutto Thierno Mounirou Baldé, detto i “Gabunké”. Secondo il Viminale gli scontri hanno causato un morto e una ventina di feriti.

Sebbene tali scontri siano estremamente rari in Senegal, le due comunità si contendono da tempo il controllo della grande moschea di Medina Gounass, accusandosi a vicenda di essere all’origine di tensioni che hanno già causato diversi morti in passato.

Medina Gounass, situata nel sud del Senegal e a poche decine di chilometri dalla Guinea-Bissau, ha visto una delle comunità chiedere rinforzi a Gabunké Fulani residente in Guinea-Bissau, cosa che ha portato il presidente Embalo a decidere di chiudere questa parte della frontiera prevenire qualsiasi escalation di violenza. Ha assicurato che le forze di sicurezza della Guinea-Bissau garantiscono rigorosamente il rispetto di questa misura.

Il Senegal e la Guinea-Bissau condividono circa 300 km di confine. Medina Gounass, situata a più di 500 km da Dakar, ospita ogni anno un pellegrinaggio di dieci giorni che riunisce migliaia di uomini membri della confraternita tidiane, una delle più grandi del Senegal.

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