Per il Senegal è iniziato lo sfruttamento di un giacimento di petrolio e gas al largo delle coste africane, che spera di raggiungere una produzione di 100.000 barili al giorno. Una cifra modesta rispetto ai colossi globali e africani, ma che dovrebbe generare entrate per miliardi di dollari e accelerare lo sviluppo dell’economia del Paese.
Sta per iniziare una nuova era per il Senegal. Il Paese è entrato nella cerchia dei produttori di idrocarburi con l’annuncio, martedì 11 giugno, da parte della società australiana Woodside Energy, dell’inizio dell’estrazione di petrolio dal giacimento di Sangomar, al largo delle coste africane. [la pointe de Sangomar est une flèche littorale située au débouché du delta du Saloum, qui marque la fin de la Petite-Côte à l’Ouest du Sénégal].
“Woodside ha effettuato la prima estrazione di petrolio dal giacimento di Sangomar, completando con successo la consegna del primo progetto petrolifero offshore del Paese”, ha dichiarato in un comunicato stampa la società che gestisce il giacimento insieme alla Société des Petroles du Sénégal (Petrosen). .
Il giacimento in acque profonde, a circa 100 km a sud di Dakar, contiene petrolio e gas. Secondo la società, il progetto, il cui sviluppo è stato avviato nel 2020, ha richiesto investimenti per circa 5 miliardi di dollari. L’obiettivo è una produzione di 100.000 barili al giorno.
La produzione di petrolio e gas in Senegal sarà destinata all’esportazione e al consumo interno.
Il capo dell’azienda australiana, Meg O’Neill, parla di una “giornata storica per il Senegal e per Woodside”.
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