Tasse, pensioni, salario, potere d’acquisto… Cosa sappiamo dei programmi economici dei partiti

Tasse, pensioni, salario, potere d’acquisto… Cosa sappiamo dei programmi economici dei partiti
Tasse, pensioni, salario, potere d’acquisto… Cosa sappiamo dei programmi economici dei partiti
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Una Francia con un’inflazione che non si vedeva da 40 anni, una grave crisi del potere d’acquisto e un debito che continua a esplodere nella stratosfera… Chiedere a ciascun blocco in lizza per le elezioni legislative anticipate di presentare misure per cambiare questa situazione economica è sicuramente “non Grande”.

Ma l’economia non è sempre molto entusiasmante da seguire (lo sappiamo, è la nostra sezione), e si fa fatica a capire i programmi. Avanti, vi facciamo un ampio riepilogo delle principali misure di ogni campo.

Sullo stipendio

Il Nuovo Fronte Popolare (Comunisti, LFI, Ecologisti, PS)

La misura di punta del gruppo è l’aumento del salario minimo a 1.600 euro netti al mese, rispetto agli attuali 1.400 netti, con un incremento del 14%. Anche per i dipendenti pubblici il punto indice sarà aumentato del 10%. Per il resto dei lavoratori, il PFN ha pensato a tutto e gli stipendi saranno indicizzati all’inflazione. Anche gli aiuti per l’alloggio aumenteranno del 10%. Il tutto per un totale di 25 miliardi di spesa per il 2024.

Insieme (maggioranza presidenziale)

Il Value Sharing Bonus (PPV), meglio conosciuto con il soprannome di “Macron bonus”, sarà esentasse e il suo tetto sarà aumentato a 10.000 euro all’anno – rispetto ai 3.000 attuali. I contributi del datore di lavoro saranno esenti sotto i 2.000 euro di stipendio al mese.

I repubblicani

La destra propone di aumentare i salari abbassando i contributi previdenziali a meno di tre volte il salario minimo. Meno contributi significano meno reddito tassato e quindi più reddito netto.

Il Raduno Nazionale

La Rn proporrà un aumento salariale del 10%, ma su base volontaria delle aziende, in cambio di esenzioni fiscali.

Sul potere d’acquisto

Il Nuovo Fronte Popolare (Comunisti, LFI, Ecologisti, PS)

La sinistra propone di cancellare l’imposta del 10% sulle bollette energetiche, di non aumentare il prezzo del gas come previsto per il 1° luglio e di congelare i prezzi dei beni di prima necessità, siano essi cibo, energia o carburante.

Insieme (maggioranza presidenziale)

I prezzi regolamentati dell’elettricità dovrebbero scendere tra il 10% e il 15%, ha assicurato Bruno Le Maire. Gli acquirenti che acquistano per la prima volta saranno esenti dalle spese notarili sull’immobile (entro un limite di 250.000 euro).

I repubblicani

Verranno abolite le tasse sull’elettricità per finanziare le turbine eoliche (sì, è preciso). E questo è tutto.

Il Raduno Nazionale

L’estrema destra vuole abbassare l’Iva al 5,5%, rispetto all’attuale 20%, sull’energia (elettricità, gas, olio combustibile) e sui carburanti. L’abolizione totale dell’Iva sui beni di prima necessità verrà applicata “in un secondo momento” in caso di vittoria della Rn.

Sulla riforma delle pensioni

Il Nuovo Fronte Popolare (Comunisti, LFI, Ecologisti, PS)

Per il PFN l’abrogazione della riforma pensionistica è una delle “prime emergenze”, insieme a quella della riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione. Invece, il Nuovo Fronte Popolare reintrodurrebbe il pensionamento a 60 anni.

Insieme (maggioranza presidenziale)

Per Macronie non si tratta di toccare la riforma delle pensioni, nonostante la sua estrema impopolarità. La riforma viene quindi mantenuta.

I repubblicani

In controtendenza rispetto agli altri primi blocchi, i repubblicani vogliono… spingere il pensionamento fino all’età iniziale di 65 anni.

Il Raduno Nazionale

Anche la riforma delle pensioni sarà abrogata, ma “solo in una seconda fase”. Ne verrà sostituita un’altra che dovrebbe consentire “a chi ha iniziato a lavorare prima dei 20 anni di andare in pensione con 40 anni all’età pensionabile legale di 60 anni”.

Sulle tasse

Il Nuovo Fronte Popolare (Comunisti, LFI, Ecologisti, PS)

La sinistra propone 14 scaglioni di imposta sul reddito, nonché il ritorno dell’imposta sul patrimonio, abolita nel 2018. La Flat Tax, un’altra misura fiscale di punta di Emmanuel Macron che prevede un’aliquota unica sui guadagni finanziari, qualunque sia il loro ammontare, sarà eliminata . Verranno eliminate alcune scappatoie fiscali, inefficienti e inquinanti.

Insieme (maggioranza presidenziale)

Questo è uno dei grandi mantra di Emmanuel Macron e del suo programma economico fin dal suo primo mandato: le tasse dei francesi non vedranno alcun aumento. Verranno ribaltate anche le tasse di successione senza alcun prelievo statale fino a 150.000 euro di successione per figlio e 100.000 euro per i nipoti.

I repubblicani:

La destra propone una riduzione delle tasse riducendo il pubblico impiego, senza dettagliare troppo su quali tasse verrebbero colpite.

Il Raduno Nazionale

La RN propone la sostituzione dell’imposta sulla ricchezza immobiliare (IFI) con un’imposta sulla ricchezza finanziaria (IFF).

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