I 5 film e serie da guardare per rituffarsi nella battaglia

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Se ti piacciono i film di guerra, la Seconda Guerra Mondiale è sicuramente una scommessa sicura. E in questo valore sicuro c’è un altro valore sicuro: il Pianerottolo. Letteratura, fumetti, film e serie hanno già esplorato ampiamente l’argomento, con vari gradi di successo. Per completare questa speciale settimana del “D-Day”, abbiamo preparato una piccola selezione di film e serie per farvi abbuffare comodamente seduti sul divano, lontano dai bombardamenti.

Il giorno più lungo

Locandina del film “Il giorno più lungo”, 1962.-Twentieth Century Fox

Di cosa si tratta ?

Un lungo film (2h52 comunque) che ripercorre gli ultimi preparativi e l’inizio dei combattimenti il ​​6 giugno 1944. IL grande classico per acquisire le basi.

Perché vale la pena guardarlo?

Perché Il giorno più lungo, è un D-Day per i manichini e più sexy. E perché ha un cast pazzesco. Punta invece su: John Wayne, Henry Fonda, Robert Mitchum, Sean Connery, Richard Burton, Paul Anka, Bourvil e tanti altri.

Le immagini sono invecchiate, così come il ritmo, ma sentire “I lunghi singhiozzi dei violini d’autunno… Ferisci il mio cuore con un languore monotono” fa ancora venire i brividi.

Banda di fratelli

Winters, il personaggio centrale della serie “Band of Brothers” (2001)-HBO

Di cosa si tratta ?

Da Easy Company, un gruppo di paracadutisti americani. Dieci episodi che li accompagneranno dall’addestramento alla capitolazione tedesca, compreso ovviamente il D-Day in Normandia.

Perché vale la pena guardarlo?

Perché c’è tutto. L’orrore del combattimento, i legami di amicizia, i dubbi, le paure, le gioie semplici, l’assurdità degli ordini dall’alto. Winters (Damian Lewis) funge ovviamente da filo conduttore, ma è soprattutto la galleria di personaggi che lo circondano a rendere ricca la storia. Da notare che nei titoli di coda compaiono alcuni nomi “piccoli”: Tom Hardy, James McAvoy, Simon Pegg e Michael Fassebender. Vai lì con gli occhi chiusi (beh, non per troppo tempo, il tuo turno è tra 2 ore).

PS: non dimenticare quanto segue, Il Pacifico E Padroni dell’ariache valgono la deviazione.

Dobbiamo salvare il soldato Ryan

Tom Sizemore (a sinistra) e Tom Hanks (a destra) sul set di “Salvate il Soldato Ryan” (1998).
Tom Sizemore (a sinistra) e Tom Hanks (a destra) sul set di “Salvate il Soldato Ryan” (1998).-Mary Evans/Sipa

Di cosa si tratta ?

Nei giorni successivi allo Sbarco, il Capitano Miller e i suoi uomini dovettero spingersi più all’interno per recuperare il soldato Ryan, i cui tre fratelli erano caduti in combattimento.

Perché vale la pena guardarlo?

Perché chiunque abbia visto la prima mezz’ora di Il soldato Ryan in un cinema nel 1998 ricorda lo stato del suo stomaco quel giorno. Il freddo delle acque della Normandia, il vomito nei mezzi da sbarco, il sibilo dei proiettili, le urla dei soldati fatti a pezzi dopo tre passi sulla spiaggia…

Dobbiamo salvare il soldato Ryanè un po’ l’anti-Il giorno più lungo e i suoi piani romantici. O quando Steven Spielberg voleva mostrare sullo schermo la “vera” guerra. Fondatore.

Donne nell’ombra

Ancora dal film
Immagine tratta dal film “Donne nell’ombra” (2008)– The Bat / Restiamo in gruppo Produzione / TF1 Films Production / TF1 International

Di cosa si tratta ?

Ok, imbrogliamo un po’. Perché il Donne ombra avviene prima dello Sbarco. Seguiamo Louise e il suo gruppo di combattenti della resistenza alle prese con gli occupanti tedeschi, che sentono che qualcosa sta succedendo in Normandia.

Perché vale la pena guardarlo?

Perché al di là delle avventure e della suspense (è un film insomma), il Donne ombra mette in luce il ruolo essenziale che le donne ebbero nella Resistenza. E, per estensione, nel successo dello sbarco alleato del giugno 1944. Il tutto con un cast di alto livello: Sophie Marceau, Marie Gillain, Julie Depardieu, Déborah François…

Dunkerque

Estratto dal film
Estratto dal film “Dunkerque” (2017).-Warner Bros. Intrattenimento Inc.

Di cosa si tratta ?

Sì, anche questo è barare. Dunkerque non tratta del D-Day, ma è ambientato quattro anni prima, nel 1940. Segue il salvataggio di 400.000 soldati britannici intrappolati dall’avanzata delle truppe tedesche nel nord della Francia.

Perché vale la pena guardarlo?

Perché Christophe Nolan. (Potremmo fermare qui il nostro discorso, ma lo elaboreremo ancora un po’). Dunkerque, questa è la lezione di storia che non hai mai avuto sull’Operazione Dynamo. Un’ora in volo, una giornata in mare, una settimana a terra… Nolan intreccia le temporalità per raccontare la storia di questa corsa contro il tempo (e la morte) che sarà alla fine il cemento dello Sbarco – quello vero – del 6 giugno. 1944.

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