Voir dire: il giudice decide su consiglio nel processo contro Léo Godin

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Nel tribunale di Victoriaville, mercoledì a mezzogiorno, il giudice Bruno Langelier della Corte del Quebec ha preso una decisione sotto consiglio nel processo contro Léo Godin, un ex assistente beneficiario accusato di violenza sessuale su un ex residente di Seigneurie Le Victorin.

Il presidente del tribunale dovrà decidere se ammettere come prova la video dichiarazione del denunciante registrata presso la stazione di polizia, che eviterebbe alla signora di dover testimoniare.

L’accusa sostiene che la denunciante, 80 anni, non avrebbe potuto testimoniare a causa del suo stato di salute.

Al termine della mattinata, il pubblico ministero, Me Cynthia Cardinal, e l’avvocato dell’imputato, Me Guy Boisvert, sono intervenuti e hanno presentato le loro argomentazioni al magistrato.

Me Boisvert ha sostenuto che un controinterrogatorio della denunciante è essenziale, poiché la sua dichiarazione contiene alcune contraddizioni. “Se la signora verrà a testimoniare, potremo controinterrogarla e mettere in dubbio le sue affermazioni”, ha sottolineato l’avvocato, ritenendo che l’ammissione delle dichiarazioni costituirebbe “un diniego di giustizia”. “Sarebbe negare al signore il diritto ad una piena difesa. Il video non dovrebbe essere considerato una prova”, ha concluso Me Boisvert.

Dalla parte del Pubblico Ministero, Me Cynthia Cardinal ha sostenuto che il modo di fare rientra tra le eccezioni previste. Ha anche depositato decisioni in tal senso. “In effetti, qui siamo solo nella fase di ammissibilità. È opportuno che la corte ascolti tutte le prove del processo e che queste siano sottoposte ad un’analisi approfondita”, ha affermato.

Dopo aver ascoltato le parti, il giudice Langelier ha comunicato che renderà nota la sua decisione alle parti nel mese di settembre.

Inoltre le parti hanno già programmato due giorni di processo il 21 e 22 novembre.

In questo caso, i fatti contestati all’imputato sono avvenuti il ​​27 novembre 2022. Me Boisvert ha assicurato che il suo cliente aveva chiaramente una difesa da far valere, una difesa del consenso. Ma ciò richiede, secondo lui, di poter controinterrogare adeguatamente il denunciante.

  • Io, Guy Boisvert, rappresento l’accusato. (Foto www.lanouvelle.net – archivio)

  • Il Pubblico Ministero, Me Cynthia Cardinale (Foto www.lanouvelle.net – archivio)

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