“Questa dissoluzione potrebbe gettare il Paese nel caos”: Nicolas Sarkozy esce dai guai

“Questa dissoluzione potrebbe gettare il Paese nel caos”: Nicolas Sarkozy esce dai guai
“Questa dissoluzione potrebbe gettare il Paese nel caos”: Nicolas Sarkozy esce dai guai
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Nicolas Sarkozy ce lo assicura. In nessun momento è stato consultato da Emmanuel Macron sull’opportunità di sciogliere l’Assemblea nazionale. Non se ne commuove: questo, secondo lui, è il senso delle nostre istituzioni. Ma se gli fosse squillato il telefono, è una certezza, l’ex presidente della Repubblica avrebbe sconsigliato al suo successore di prendere una decisione del genere.

“Questo scioglimento costituisce un grave rischio per il Paese e per il presidente”, spiega in un’intervista ai colleghi del Journal du Dimanche. Per il Paese, già fratturato, perché questo potrebbe precipitarlo nel caos dal quale farà grandissima difficoltà a uscire. E per il presidente, che aveva tre anni rimasti nel suo mandato, e avrei preferito che li usasse per realizzare ciò che vogliono i francesi. »

L’ex capo dello Stato non si dice affatto sorpreso dal risultato storico ottenuto dal Raggruppamento Nazionale alle ultime elezioni europee. Chiede a Emmanuel Macron maggiore coerenza. “Mi sembra difficile dire: Voglio dare voce ai francesi, e allo stesso tempo designarne la metà come esistente estremi, implicito, di cui non possiamo tener conto, perché sarebbero in errore”, analizza, riconoscendo tuttavia nell’attuale presidente “una grande intelligenza, una forza lavoro impressionante e una profonda conoscenza dei dossier”. Così come i risultati sul campo economico.

Nessuna ostilità di principio verso la Marina Militare

Nicolas Sarkozy si rifiuta anche di screditare in linea di principio Jordan Bardella e la RN, un partito che, secondo lui, ha fatto “un innegabile lavoro su se stesso”. L’ex capo di Stato mette semplicemente in dubbio l’inesperienza dell’attuale presidente del partito di estrema destra, nonché la sua capacità di gestire Marine Le Pen. Ciò che resta è la decisione ritenuta “inopportuna” e presa da solo da Éric Ciotti, presidente di un partito che dal 2016 persiste “in un vicolo cieco strategico”, di allearsi con Marine Le Pen. Colpa sua? L’aver deciso, da solo, un dibattito “prima che potesse prosperare” all’interno degli organi direttivi del suo partito.

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