Dopo la morte di Yahya Sinwar, un illusorio cessate il fuoco a Gaza?

Dopo la morte di Yahya Sinwar, un illusorio cessate il fuoco a Gaza?
Dopo la morte di Yahya Sinwar, un illusorio cessate il fuoco a Gaza?
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Il titolo viene visualizzato in grande formato sul sito web del Giornale di Wall Street. “Benyamin Netanyahu si trova ora di fronte a una scelta difficile: dichiarare la vittoria o continuare a combattere”. Il quotidiano conservatore di New York difficilmente osa credere alla prima opzione. Eppure: dopo un anno di bombardamenti, massacri, fratture geopolitiche a tutto campo, può la morte di Yahya Sinwar, avvenuta il 16 ottobre, aprire la strada a un cessate il fuoco nell’enclave palestinese di Gaza?

L’ipotesi, impensabile ventiquattr’ore fa, ha trovato posto un po’ ovunque sulle colonne della stampa occidentale. Dopotutto, lo sponsor dei sanguinosi attentati del 7 ottobre 2023 non esiste più. “L’intero alto comando è stato ucciso, a parte Mohammed, il fratello di Sinwar, che supervisiona gli affari militari quotidiani”notare il Giornale di Wall Street.

Da un lato Tel Aviv può quindi logicamente rivendicare la vittoria sull’organizzazione islamista. “Soprattutto perché le autorità militari israeliane ripetono da mesi che un puro e semplice annientamento di Hamas non è realistico”. D’altro canto, un Hamas indebolito e guidato da una corrente meno estremista potrebbe finire per concedere un accordo per il rilascio degli ostaggi, ancora considerato dallo Stato ebraico come una condizione sine qua non per la fine delle sue operazioni militari. “Forse usando gli ultimi 101 ostaggi, metà dei quali si presume siano morti, come leva

Canada

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