la Corte Suprema dovrebbe respingere l’immunità penale invocata dall’ex presidente, ma quando?

la Corte Suprema dovrebbe respingere l’immunità penale invocata dall’ex presidente, ma quando?
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Bersaglio di quattro distinti procedimenti penali, Donald Trump sta facendo tutto il possibile per arrivare al processo il più tardi possibile, almeno dopo le elezioni di novembre.

Una prima storica

Il suo processo per pagamenti sospetti durante la campagna elettorale del 2016, iniziato finalmente il 15 aprile a New York, potrebbe essere l’unico a raggiungere un esito prima del voto.

Il caso più politicamente carico, il caso federale per le elezioni del 2020 indagato dal procuratore speciale Jack Smith, è sospeso fino a quando la Corte Suprema non deciderà sulla questione dell’immunità penale di un ex presidente. La difesa presenta tale immunità come essenziale affinché il presidente possa “adempiere adeguatamente alle sue funzioni” e sottolinea che nessun predecessore di Donald Trump è stato perseguito penalmente.

“Questa accusa è una prima storica per la particolare gravità del comportamento denunciato”, risponde il procuratore speciale nelle sue argomentazioni scritte. “La gravità, la portata e il danno causato alla democrazia dai presunti crimini sono unici nella storia americana”, insiste.

Una decisione attesa in tempi brevi

La stragrande maggioranza degli esperti legali prevede un triste fallimento per Donald Trump, sia in primo grado che in appello, nonostante la maggioranza conservatrice della Corte Suprema, di cui ha nominato tre dei nove membri.

Steven Schwinn, professore di diritto costituzionale all’Università dell’Illinois a Chicago, afferma di aspettarsi “una decisione a maggioranza, e forse unanime, contro Trump”. “Ma anche se la Corte consegnasse a Trump una sconfitta decisiva e definitiva, penso che l’accusa avrà difficoltà ad arrivare al processo prima delle elezioni”.

Perché affinché si possa tenere il processo, inizialmente previsto per marzo e rinviato a tempo indeterminato a causa del rinvio alla Corte Suprema, i nove giudici dovrebbero pronunciarsi a breve.

Nessun processo in caso di rielezione

“È rimasta una finestra, ma è stretta e si chiude. Devono agire rapidamente, nel qual caso c’è la possibilità che il processo possa iniziare in autunno, alla fine di agosto o all’inizio di settembre”, spiega l’ex procuratore federale Randall Eliason, professore di diritto penale alla George Washington University. “Questo è ciò che lo rende un caso molto particolare che giustifica una decisione davvero rapida.”

“La Corte deve davvero tenere conto del fatto che si tratta di un caso unico”, ritiene. “Non abbiamo mai avuto una situazione prima in cui un imputato ha potenzialmente la possibilità di vedersi archiviare la propria accusa, se vince le elezioni. E poi non ci sarà mai un processo”, avverte.

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