Il tetto della casa di riposo che perde acqua da anni: “Durante le piogge, piove nello stabilimento 3 al piano terra, urgente.”
O “esercitazione antincendio per guardie notturne non effettuata: rischio in caso di incendio, responsabilità dell’ente, urgente”. E persino: “Penna per insulina sul trolley senza nome e non nel frigo: rischio errore medico, negligenza”.
È stato raggiunto un documento interno, una sintesi di diversi audit, compreso uno studio edilizio Buona mattinataallerta sullo stato della casa di riposo Grosso, che ospita trentatré residenti.
Questo documento è accompagnato da una lettera, datata 25 marzo 2024, all’attenzione del direttore generale del Centro comunale di azione sociale (CCAS) che gestisce la casa di riposo.
Leggiamo in particolare quanto sottolinea il nuovo gestore del locale, insediatosi a fine gennaio “una serie di disfunzioni in diverse aree” e chiede “un piano d’azione”.
“I rischi non sono dimostrati”
Il vecchio edificio, situato al 7 di rue Ferrix a Nizza-Nord, è destinato alla demolizione: i residenti dovranno infatti essere trasferiti nella casa di cura Baréty a Saint-Roch che dovrà essere operativa nel 2028.
“Continueremo a mantenerlo per la sicurezza dei residenti locali”assicura Cathy Herbert, direttrice generale del CCAS, che abbiamo intervistato il 5 aprile.
Sul tetto, lei risponde: “Le infiltrazioni sono monitorate ma non possiamo risolvere tutto da un giorno all’altro. Siamo stati sequestrati il 4 marzo, siamo intervenuti il 5. Siamo reattivi. Individuato in particolare un problema alla grondaia del condominio vicino che ci allaga durante le forti piogge.”
Per quanto riguarda la sicurezza, non è in discussione, assicura il direttore del CCAS, a supporto del verbale: “La commissione municipale di sicurezza ha emesso parere favorevole il 14 febbraio 2024. La prossima settimana è prevista un’esercitazione antincendio”.
E per martellare: “Il documento che hai ricevuto non è un audit esterno ma un inventario richiesto dal nuovo direttore.”
“I rischi non sono dimostrati, non ci sono malfunzionamenti, i protocolli sono rispettati”assicura Cathy Herbert fornendo un documento di lavoro redatto il 5 aprile dal quale risulta che tutti i ponti denunciati sono quasi tutti risolti o in corso.
