Xavier Garbajosa lo annuncia: per battere il Bayonne a Jean-Dauger, l’UBB ha utilizzato un’animazione utilizzata dallo Stade-Toulousain

Xavier Garbajosa lo annuncia: per battere il Bayonne a Jean-Dauger, l’UBB ha utilizzato un’animazione utilizzata dallo Stade-Toulousain
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Sabato scorso, l’Union Bordeaux-Bègles ha colpito duro vincendo ampiamente sul campo dell’Aviron Bayonnais, nell’ambito della 22esima giornata della Top 14.

In un articolo realizzato per il Midi Olympique, l’ex allenatore del Montpellier e del LOU Rugby, Xavier Garbajosa ha rivelato a Jean-Dauger la finezza del gioco del Bordeaux utilizzato per rovesciare il Bayonne.

Sono soprattutto le ali ad essere messe in risalto con il “dezonizzazione”.

Lo dice lui: l’unica altra squadra della Top 14 ad attuare questa strategia è lo Stade-Tolosain.

Viene spiegato di seguito:

“Due anni e tre mesi che Bayonne non aveva perso nella sua tana di Jean-Dauger. Una serie di 28 vittorie a cui l’Union Bordeaux-Bègles mette fine. Queste cifre servono a situare meglio la prestazione dei giocatori di Yannick Bru (e del suo staff). Una prestazione ben preparata, una strategia ben pensata. Ovviamente il trittico conquista-combattimento-disciplina è importante fuori, forse ancora di più per Jean-Dauger. Ma l’UBB ha attuato il suo piano con attenzione. In primo luogo, con l’uso di calciare il secondo sipario. La ragione ? I Bayonnais hanno la reputazione di essere duri e serrati in prima linea, con giocatori molto forti nelle zone di “contesta”. I bordolesi hanno quindi posizionato la palla dietro questa prima linea di difesa in modo molto intelligente. Un esempio ? La seconda meta segnata da Louis Bielle Biarrey. Innanzitutto, Damian Penaud viene chiamato in causa con un calcio nel secondo sipario di Matthieu Jalibert. Buon recupero della palla. Conservazione impeccabile. E dopo, Penaud se ne andò rapidamente per dirigersi nella direzione opposta. Il segno identitario delle ali dell’UBB. E per una buona ragione. Il Bordeaux ha l’abitudine di giocare in “ampia inversione” con le sue ali. Vale a dire lanciare il gioco in direzione ampia con uno o più tempi di gioco e, quando hanno portato e bloccato parte dei difensori, invertono la direzione con linee d’attacco per giocare gli intervalli o portarsi negli spazi esterni.

Chiaro ? Le ali vengono chiamate per prime nella loro corsia. Quindi, dezonano posizionandosi verticalmente dietro l’apertore, un centro o eventualmente il mediano di mischia attorno ai ruck che permette loro di prendere palloni rimanendo nascosti dietro una prima linea di attacco e di creare costantemente la minaccia. E’ quello che accade al secondo tentativo dell’esterno del XV di Francia. Identifichiamo chiaramente due linee di attacco. La prima con due giocatori che costringono i difensori a fermarsi, a voltarsi di spalle, a chinarsi per eventualmente placcare, a fare una scelta. La seconda con queste ali che arrivano alla “dezone”. In breve, i difensori sono bloccati, presi tra due fuochi. Ecco perché è Damian Penaud, ben servito da Jalibert alle spalle di due suoi soci, a proporre questo pallone di prova alla LBB.

Non capita tutti i giorni che un’ala segni un’altra ala. Tuttavia, con UBB, questo è comune. Durante la precedente giornata della Top 14 contro il Clermont, Madosh Tambwe ha fornito un assist a Damian Penaud (45°), che ha restituito il favore pochi minuti dopo (50°). Sempre con questa stessa costruzione e questa capacità delle ali di venire a cercare lavoro dietro i portatori di palla nella seconda linea di attacco. È un DNA che somiglia a quello della scuola di Tolosa. Più facile a dirsi che a farsi. Questo comporta molto impegno nel gioco senza palla: moltiplicazione dei passaggi, capacità di accelerare negli intervalli, precisione tecnica per giocare dietro di te. Risultato: rare sono le partite dell’UBB senza questo tipo di azioni, con queste ali che si propongono sempre e ovunque in seconda linea d’attacco. Nella Top 14, solo lo Stade Toulouse ha questa animazione.

E che dire di questo primo tentativo già registrato da Bielle-Biarrey? Una combinazione ben eseguita. In una mischia sulla sinistra a circa quindici metri dalla linea laterale, ciò che predomina dal punto di vista dell’attaccante è la posizione e il ruolo difensivo del mediano di mischia avversario. Per quello ? Perché su questi attacchi in 1/5 (1 corrispondente al numero di attaccanti nel corridoio, cinque nello spazio esterno), la difesa normalmente difende allo stesso modo. In questa azione, l’esterno del Bayonne Carreras è quindi l’unico difensore nella corsia di Louis Bielle-Biarrey, il mediano di mischia Rouet deve seguire il suo opposto, cosa che fa perfettamente. Solo quando Lucu parte dietro la sua mischia sul lato lungo, Rouet accelera per chiudere lo spazio dentro Camille Lopez. Ed è lì che Lucu incrocia Jalibert, prendendo Rouet con il piede sbagliato. In velocità, l’apertura bordolese supera Pierre Huguet della terza fila e mette in difficoltà Carreras. Gli viene imposta una scelta. Ma Jalibert risolve il problema alla perfezione, la qualità di LBB fa il resto. È semplicemente perfettamente eseguito. Come la strategia messa in atto per abbattere Jean-Dauger”.

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