di fronte a Louis Boyard, Loïc Signor gioca la carta della pacificazione

di fronte a Louis Boyard, Loïc Signor gioca la carta della pacificazione
di fronte a Louis Boyard, Loïc Signor gioca la carta della pacificazione
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« Vattene da qui, non ti vogliamo qui! » Sul mercato di Villecresnes, questo giovedì mattina, non si può dire che l’accoglienza sia favorevole per Louis Boyard, il deputato della LFI in partenza dal 3e Circoscrizione elettorale della Val-de-Marne. Un abitante del quartiere, ebreo originario della Tunisia, di lingua araba, non sopporta più la compiacenza del partito di Jean-Luc Mélenchon nei confronti dell’islamismo. Al punto che il piantagrane delle aule, così pronto ad alimentare lo scontro davanti alla telecamera, è costretto a ritirarsi strategicamente nel parcheggio, circondato dalla sua cerchia di fedeli. Hanno tutti meno di 25 anni.

Loïc Signor, il candidato del Rinascimento, intende trainare sullo stesso mercato. “Signore?” Chi è ? Non lo conosco “, ribatte Louis Boyard al JDD. Un disprezzo che corrisponde a una strategia: rendere invisibile il candidato del blocco centrale per giocare la partita contro la RN. “Signore, è all’altezza del suo nome! »sbottò infine l’ex deputato classe 2000, mentre uno dei suoi attivisti ironizzava ripetendo il monologo di Louis de Funès in Megalomania : “Signore, è d’oro…”.

E quando finalmente vede arrivare sul mercato il suo sfidante, il cavaliere Boyard, che non è senza paura né senza rimproveri, salpa. “Mi ha visto arrivare e se n’è andato”commenta Loïc Signor, consapevole della manovra. “Lo fa sempre, è un modo per evitare il dibattito”.

Stretto tra il peso mediatico del deputato uscente e lo sfondamento di RN alle europee, primo nel collegio elettorale con il 27,3%, il candidato di Rinascimento entra in contatto con la gente, invocando una “discorso di verità” di fronte a candidati che “prometti qualsiasi cosa”.

“Sei la nostra unica speranza di fronte agli estremi”, confida un residente, mentre un’altra, nipote di Harkis, si unisce spontaneamente al rimorchio. Un passante, elettore di Raphaël Glucksmann alle elezioni europee, ritorna al litigio con Louis Boyard, al quale ha assistito: “Chi semina vento raccoglie tempesta”. Deluso dagli eccessi degli Insoumi, annuncia che senza dubbio inserirà nell’urna una scheda del Signor. L’accoglienza è piuttosto favorevole per il bambino della Val-de-Marne la cui nonna, insegnante nei quartieri popolari, aveva ottenuto la medaglia della città di Villeneuve-Saint-Georges.

Il resto dopo questo annuncio

Il “candidato del primo ministro”

Loïc Signor ha cura di presentarsi come il “candidato primo ministro”. E il Presidente della Repubblica? “Queste sono elezioni legislative, non presidenziali”, evacua. Pratico, in un momento in cui l’indice di popolarità di Gabriel Attal è di 15 punti superiore a quello di Emmanuel Macron (41% contro 26%, secondo il nostro barometro Ifop per il JDD).

Anche se lo riconosce non tutto è stato fatto bene », Loïc Signor difende passo dopo passo i risultati del presidente della Repubblica, in particolare il calo della disoccupazione. Sulla decisione di scioglimento, un commerciante ritiene che il presidente avrebbe potuto aspettare. “Non è stato tanto il risultato delle elezioni europee a motivare la sua scelta quanto due anni di ingovernabilità, due anni di Louis Boyard”, crede Loïc Signor, lanciando una nuova frecciata al suo avversario Insoumis.

Ma di fronte a colui che alcuni osservatori hanno soprannominato “lo studente Ducobu”, il portavoce del Rinascimento non è il solo a giocare la carta della pacificazione. Arnaud Barbotin, il candidato dell’Unione Nazionale, della quota di Eric Ciotti nella sua alleanza con la RN, chiede la riconciliazione. “Cerco di uscire dalla logica del confronto”ha dichiarato a JDD questo dirigente d’azienda specializzato in temi VSE-PMI. “Le persone aspirano a condurre una vita pacifica, a lavorare e a guadagnarsi da vivere con il proprio lavoro. »

“Il rifiuto di Macron è reale? »

“Il rifiuto di Louis Boyard è reale. Il rifiuto di Macron è reale? Non sono così sicuro “, stima Loïc Signor a fine giornata, nel corso di un incontro all’aperto. Di fronte al divisivo inventore della “Sfida del blocco” su Tik Tok, è gara a chi, tra il candidato di Attal e quello di Bardella, susciterà meno “rifiuto”. E su questo punto molti elettori sono ancora titubanti. “Voterò Signor contro Boyard”, confida un osservatore locale venuto ad ascoltare il candidato del Rinascimento. Perché non Arnaud Barbotin, il candidato RN-LR? Risposta : “Non lo conosco, è meno identificato, meno affermato”.

Boyard, un “agente del caos”

Durante l’incontro all’aperto, Laurent Saint-Martin, intervenuto a sostegno, ha ribadito il punto, invitando a non farlo “restituire le chiavi a un deputato che disonora l’elettorato”, E “agente del caos”.

Come il Ministro della Cultura, Rachida Dati, venuta appositamente a parlare davanti a questo piccolo comitato (vedi box), per ricordare l’importanza di questa lotta “contro i due estremi”, e soprattutto contro “Louis Boyard che, come il sindaco di Parigi, rifiuta le telecamere di protezione video per le strade”.

Louis Boyard sarà percepito dagli elettori del collegio elettorale come la grande minaccia contro cui bloccarsi?

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