diversi utenti si rivolgono ad un’altra applicazione cinese

diversi utenti si rivolgono ad un’altra applicazione cinese
diversi utenti si rivolgono ad un’altra applicazione cinese
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Molti creatori di contenuti e utenti americani hanno aderito a Xiaohongshu (“Little Red Book”), un’applicazione cinese simile a Instagram, presentandosi talvolta come “rifugiati” da TikTok, di proprietà del gruppo cinese ByteDance, che potrebbe essere bandito da Sunday negli Stati Uniti Stati.

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Lunedì Xiaohongshu ha superato i download di app gratuite sull’Apple Store statunitense (l’app store mobile di Apple), subito prima di Lemon8, un altro social network ByteDance.

Salvo un intervento dell’ultimo minuto della Corte Suprema degli Stati Uniti, considerato improbabile, domenica TikTok sarà vietato negli Stati Uniti. La legge adottata ad aprile dà alla società madre cinese tempo fino al 19 gennaio per venderla, in assenza di divieto.

Su TikTok, molti utenti americani hanno pubblicato questo fine settimana inviti per recarsi a Xiaohongshu, racconti delle loro prime impressioni, clip umoristiche o addirittura tutorial per creare un profilo sulla piattaforma, che è quasi interamente in mandarino.

Molti deridono apertamente le preoccupazioni dei funzionari eletti americani, repubblicani e democratici, riguardo alla sicurezza nazionale e alla riservatezza dei dati, con video che dicono “addio” alla loro “spia cinese”.

“Oh, non vuoi che i cinesi abbiano i nostri dati personali molto sensibili?” scherza Jen Hamilton, in tono falsamente innocente, in un video su TikTok. “Ebbene, glielo diamo direttamente!”, continua con voce minacciosa.

«Non si può sottovalutare quanto poco mi importi se i cinesi hanno i miei dati», aggiunge questa infermiera e influencer, seguita da 3,9 milioni di persone.

Pensa che sia “super divertente” su “RedNote” – come gli utenti americani hanno soprannominato Xiaohongshu – e che la piattaforma sembri un incrocio tra Instagram e Pinterest, con video scorrevoli come su TikTok.

“L’amministratore delegato (di Xiaohongshu, ndr) ha persino pubblicato un video in cui dà il benvenuto a noi rifugiati di TikTok!” lei esulta.

Mentre i creatori di contenuti tentavano da tempo di reindirizzare i propri iscritti su Instagram, alcuni ora chiedono il boicottaggio di Instagram e Facebook, i social network di Meta, che accusano di aver fatto pressioni per ottenere il divieto di TikTok.

Durante l’udienza di venerdì presso la Corte Suprema degli Stati Uniti, una netta maggioranza di giudici era disposta a consentire l’entrata in vigore della legge contro TikTok.

La richiesta e molte ONG accusano il testo di violare la libertà di espressione, sancita dalla Costituzione degli Stati Uniti.

Le autorità, da parte loro, affermano di voler prevenire i rischi di spionaggio e manipolazione da parte delle autorità cinesi degli utenti di TikTok, che rivendica 170 milioni nel Paese.

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