Antoine Berger: “Se arriva, tanto meglio” – Notizie

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Antoine Berger resistette. Dopo il colpo del giorno prima, il tesserato dello SCO Dijon questa domenica è riuscito a salvare l’essenziale, ovvero la maglia gialla, durante la terza e ultima tappa del Tour du Pays Roannais. Nonostante un finale di tappa vivace, durante il quale alcuni degli uomini forti della corsa hanno tentato il tutto per tutto, l’atleta 24enne ha ottenuto la sua quarta vittoria stagionale (vedi classifica). DirettaVelo ha raccolto la reazione di Antoine Berger, direttamente, ai piedi del podio del protocollo.

DirectVelo: Cosa rappresenta questa vittoria assoluta del Tour du Pays Roannais?
Antoine Berger: È enorme! Vincere la classifica generale era uno dei miei obiettivi stagionali. Vincerlo con una vittoria di tappa, oltretutto, è ancora meglio ed è un ottimo modo per farlo. All’inizio di quest’ultima tappa non sapevo davvero come sarebbe andata. Mi stavo facendo delle domande, ovviamente. Ma alla fine, era abbastanza chiaro. L’inizio della gara è stato molto accidentato ma i ragazzi del team hanno subito preso il comando. Mi sono sentito subito fuori pericolo.

“DOBBIAMO STARE ATTENTI”

I tuoi compagni ti hanno sorpreso?

SÌ. Inoltre, penso che poche squadre si aspettassero che fossimo così forti collettivamente. Qualche attacco nel finale mi ha comunque solleticato ma ho avuto buone sensazioni. Quindi mi sono detto che ce l’avrei fatta, anche se dovevo stare attento con questo arrivo in volata. D’altronde, questo potenziale arrivo in volata potrebbe anche far sognare una vittoria di tappa per Marius (Macé), giocando su tutti i fronti contemporaneamente. Ci abbiamo provato ma non ha funzionato per il palco.

Hai avuto tempo per goderti il ​​finale?
Niente affatto perché andava davvero forte e non mi sento molto a mio agio con questo tipo di finale. Ho aspettato di aver tagliato il traguardo per godermelo, dopo aver chiesto se ero sicuro di vincere.

“UN CARICO FISICO E MENTALE”

Cosa si prova a correre con la maglia gialla?

È un piacere, ti senti bene, ma ti senti anche osservato. In un certo senso abbiamo un bersaglio sulle spalle, ma se abbiamo le gambe per affrontarlo, va bene.

Dopo il tuo successo a Puyloubier, non hai potuto continuare. Immaginiamo che questa volta tu voglia continuare questa fantastica serie!
Sì, ma con meno problemi, credo. Sono caduto due volte dopo Puyloubier, è stato un carico fisico e mentale. Ho sempre in mente l’idea di diventare professionista ma non sono fissato su questo. Se arriverà tanto meglio, ma per ora voglio solo vivere l’avventura al massimo ed è quello che sto facendo. Non devo adagiarmi sugli allori, vedo che posso ancora fare grandi cose ma devo progredire su tante cose, soprattutto nel piazzamento. Fisicamente sta già molto bene nei gobbe. È soprattutto strategicamente che devo progredire. Riesco a sorprendermi. Sono più sereno di prima, non mi faccio prendere dal panico nei momenti importanti, va bene.



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