Jocelyn Prêcheur, allenatore del PSG: “Mi aspettavo una partita complicata, come sempre contro Fleury, ma non necessariamente fino a questo punto. La carta è un duro colpo in questo momento, ma ho quasi scoperto che abbiamo giocato meglio con dieci che con undici. Ci ha dato una vera spinta e alle nostre spalle siamo riusciti a segnare questo gol. Forse con un po’ di successo, ma nel complesso non è immeritato.
E’ il ritmo che non mi è piaciuto, eravamo forse tesi, ma non siamo riusciti a imporre un grande ritmo, la partita era meno fluida del solito. Mancava la follia. Alla fine, ci siamo davvero lasciati andare quando Samoura è stata espulsa.”
Fabrice Abriel, allenatore di Fleury : “Avendo già vissuto questo scenario in campionato, devi gestire una superiorità numerica. Hai la sensazione di avere il ritmo giusto e alla fine fai un po’ meno sforzo e sei un po’ meno vigile tecnicamente in difesa, questo che dà la possibilità all’avversario di restare in parità alla fine e soprattutto galvanizza quello che ha dieci anni. Ma è vero che avremmo voluto approfittarne.
In termini di rimpianti, penso che impariamo sempre. Ovviamente bisogna andare spesso in finale per fare esperienza e capire meglio il contesto di una settimana con un po’ più di copertura mediatica. Devi sapere come gestirlo. Successivamente, non offre alcuna garanzia. Quello che ci interessa è continuare a far crescere questa squadra e questo club. Più velocemente impariamo, più velocemente torneremo. Tra quattro giorni abbiamo anche una partita importante (contro il Montpellier, ndr), è anche una finale”.