Pubblicato il 24 maggio 2024 alle 05:21.
Ciò che resterà dei territori occupati che furono, per un’ora o qualche giorno, i campus universitari, resta uno strano specchio del dramma israelo-palestinese: linee di faglia aperte. Ciò riguarda innanzitutto i rapporti tra gli studenti stessi, dopo settimane in cui a molti di loro, qualunque sia la loro origine o religione, è stato imposto di scegliere dalla propria parte.
Il tempo Raccolsero così testimonianze agghiaccianti. Questo con studenti che non si sono lasciati coinvolgere, volontariamente o con la forza, in un problema personale, politico o religioso. Gli studenti, per dirla chiaramente, che non erano né ebrei né israeliani, fuori dai partiti, ma che cercavano, nei corridoi o nelle reti, il dialogo e la contraddizione che questo implica con i loro colleghi filo-palestinesi, sono stati addirittura vessati.
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