Diabete: prima l’attività, poi i farmaci, secondo le nuove raccomandazioni

Diabete: prima l’attività, poi i farmaci, secondo le nuove raccomandazioni
Diabete: prima l’attività, poi i farmaci, secondo le nuove raccomandazioni
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(AFP) – Il diabete di tipo 2, il più comune, deve essere prima gestito senza farmaci, in particolare attraverso l’attività fisica, e solo successivamente con un eventuale trattamento farmaceutico, secondo le nuove raccomandazioni dell’Alta Autorità della Sanità (AFP).

“Le modifiche dello stile di vita – attività fisica, alimentazione, lotta alla sedentarietà – sono un prerequisito per l’eventuale attuazione del trattamento farmacologico dell’iperglicemia e devono essere mantenute nel tempo”, ha riassunto l’HAS in un comunicato stampa di questa settimana.

Questo “cambio di paradigma”, secondo le parole dell’autorità che guida le politiche sanitarie in Francia, si applica solo al diabete di tipo 2.

Questo, che rappresenta il 90% dei casi di diabete, colpisce i pazienti più anziani, che diventano meno reattivi all’insulina. Il diabete di tipo 1 più acuto, dovuto a carenza di insulina, richiede necessariamente la terapia con insulina.

Le nuove raccomandazioni HAS si inseriscono in un contesto in cui le politiche sanitarie pubbliche enfatizzano sempre più i benefici dell’attività fisica.

Ciò presenta “numerosi benefici terapeutici come il miglioramento della sensibilità all’insulina, la riduzione del rischio di progressione del diabete o anche complicazioni cardiovascolari”, sottolinea l’HAS.

L’autorità raccomanda quindi l’attuazione di un programma di attività fisica, nonché una modifica della dieta, entrambi personalizzati in base al paziente.

“Se i cambiamenti dello stile di vita non sono sufficienti, al paziente vengono offerti dei farmaci”, continua l’HAS.

Si tratta quindi di un nuovo modo di concepire la cura, che subordina l’approccio medicinale alla gestione attraverso gli stili di vita, invece di metterli sullo stesso piano.

Se questa strategia trova consenso tra gli specialisti, perché corrisponde al progresso delle conoscenze negli ultimi anni, alcuni tuttavia avvertono le sue difficoltà di applicazione.

“Iniziare l’attività fisica o modificare la dieta è molto difficile”, ha osservato il cardiologo Florian Zores

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