Vaud rinuncia alla solidarietà fiscale tra ex coniugi

Vaud rinuncia alla solidarietà fiscale tra ex coniugi
Vaud rinuncia alla solidarietà fiscale tra ex coniugi
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Vaud rinuncia alla solidarietà fiscale tra ex coniugi

La consigliera di Stato Valérie Dittli intende porre fine nel 2026 a questa criticata pratica cantonale che penalizza la moglie in oltre il 99% dei casi.

Pubblicato oggi alle 10:40

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La ministra delle finanze vodese Valérie Dittli mette le parole in fatti: propone l’abrogazione della solidarietà fiscale tra ex coniugi. Il Consiglio di Stato ha annunciato giovedì che sottoporrà al Gran Consiglio una modifica della legge sulle imposte cantonali dirette (LI) per porre fine a questa pratica, che molti considerano arcaico. È ancora in vigore solo nei cantoni di Vaud, Neuchâtel e Appenzello. La Confederazione l’ha abbandonato vent’anni fa.

La solidarietà fiscale tra ex coniugi si traduce in realtà nel modo seguente: anche se i debiti fiscali sono stati distribuiti equamente dall’amministrazione tra i due coniugi al momento della separazione, è sufficiente che uno non paghi la propria quota affinché l’amministrazione fiscale vodese perseguire l’altro. Nel 99,4% dei casi è l’ex moglie a farsi carico di questa manipolazione. Questo è ciò che rivelano i dati fornito nel mese di febbraio dallo Stato, su richiesta insistente dell’Associazione delle famiglie monoparentali e miste e dell’Associazione per i diritti delle donne. I due alleati hanno dovuto attivare la legge sull’informazione per ottenere questi dati, riguardanti solo l’anno 2019.

Cambiamento atteso e richiesto

Previa approvazione del Gran Consiglio, che non dovrebbe fare la differenza poiché i deputati chiedono questo cambiamento, la legge vedrebbe aggiunta questa precisazione: “Quando i coniugi non vivono in una abitazione comune, cessa la responsabilità solidale per le imposte non pagate risultanti dalla tassazione congiunta”. In altre parole, ciascuno dei coniugi separati sarà responsabile solo della propria quota personale del saldo fiscale non versato risalente alla loro convivenza.

Tuttavia, questo nuovo regime non verrà implementato dall’oggi al domani. Se tutto andrà come previsto, la riforma entrerà in vigore il 1° gennaio 2026. “Questa modifica legislativa richiede anche un adeguamento del sistema informativo fiscale”, ricorda il Consiglio di Stato. Infatti, la dichiarazione dei redditi e il suo trattamento elettronico sono stati sviluppati secondo il principio della tassazione dell’abitazione comune. Il cambio di modello comporta un lavoro significativo, pianificato e finanziato nella prima fase dell’ Progetto Metamorfosi 2030 (ndr: l’ammodernamento informatico della Direzione generale delle imposte).» Questo passo è stato votato dal Gran Consiglio lo scorso marzo.

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Vincent Maendly è giornalista nella sezione vodese dal 2006, come residente a Yverdon-les-Bains e Nyon, prima di specializzarsi in politica cantonale nel 2017. Ha conseguito una laurea in giurisprudenza presso l’Università di Losanna.Più informazioni @VincentMaendly

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