Un aereo della compagnia israeliana El Al, che domenica ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Antalya per evacuare un passeggero malato, si è visto rifiutare il rifornimento di carburante dal personale turco, ha riferito la compagnia aerea.
L’aereo era decollato da Varsavia ed era diretto a Tel Aviv. Dopo il rifiuto in Turchia, è stato costretto a tornare a Rodi, in Grecia, ha precisato in un comunicato stampa la compagnia El Al. “I lavoratori locali (ad Antalya) si sono rifiutati di fare rifornimento all’aereo della compagnia aerea anche se (l’atterraggio di emergenza) è avvenuto per ragioni mediche”, ha detto.
Fonti diplomatiche turche hanno confermato all’AFP che l’aereo era stato autorizzato a effettuare un atterraggio di emergenza perché un passeggero a bordo non stava bene, ma hanno fornito un’altra versione dell’accaduto. “Il carburante doveva essere trasferito sull’aereo… ma, poiché la procedura corretta stava per essere finalizzata, il capitano ha deciso di partire da solo”, ha detto una fonte diplomatica turca.
Le relazioni tra Israele e la Turchia, raro paese a maggioranza musulmana a riconoscere tale situazione, si sono deteriorate dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, innescata dall’attacco del gruppo islamista Hamas sul suolo israeliano il 7 ottobre.
Sospesi anche i voli tra i due Paesi.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rilasciato numerose dichiarazioni di sostegno al movimento palestinese Hamas e ha denunciato l’operazione israeliana a Gaza.
L’attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre ha provocato la morte di 1.195 persone, principalmente civili, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali israeliani. La sua offensiva a Gaza ha finora causato la morte di 37.877 persone, per lo più civili, secondo i dati del Ministero della Sanità del governo di Gaza guidato da Hamas.
