Ebola: l’IMT di Anversa inizia lo studio sulle vaccinazioni di richiamo in ottobre

Ebola: l’IMT di Anversa inizia lo studio sulle vaccinazioni di richiamo in ottobre
Ebola: l’IMT di Anversa inizia lo studio sulle vaccinazioni di richiamo in ottobre
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Da ottobre l’Istituto di Medicina Tropicale (IMT) lancerà uno studio sulle vaccinazioni di richiamo contro l’Ebola. Più di 600 persone a Kinshasa e Goma nella Repubblica Democratica del Congo riceveranno una dose di richiamo. L’obiettivo a lungo termine è quello di fermare le epidemie nell’Africa centrale e occidentale, ha annunciato giovedì la TMI.

“Nonostante la disponibilità di due vaccini, le epidemie del virus sono in aumento”, spiega l’istituto. I ricercatori dell’IMT di Anversa invocano quindi sulla rivista scientifica The Lancet vaccinazioni di richiamo, che dovrebbero consentire una risposta più rapida alle epidemie.

“Le epidemie quasi annuali e l’incertezza sulla durata della protezione offerta dai vaccini mostrano quanto abbiamo bisogno di vaccini di richiamo”, afferma il ricercatore capo Wim Adriaensen. “Combinando diversi vaccini, possiamo salvare vite umane, soprattutto nelle regioni vulnerabili”.

Tuttavia, permangono molte incertezze riguardo alla somministrazione di un richiamo per l’Ebola. Il cosiddetto studio EBO-BOOST dell’IMT mira a determinare il momento migliore per una seconda iniezione. Verrà esaminata anche la sicurezza della combinazione di vaccini. Il tutto si svolgerà in collaborazione con l’Istituto congolese di ricerca biomedica (INRB).

Lo studio inizierà ad ottobre con 624 partecipanti provenienti da Kinshasa e Goma. Ogni partecipante riceverà una dose di richiamo di uno dei due vaccini esistenti (dalle aziende farmaceutiche Johnson & Johnson e MSD). Il team di studio monitorerà i partecipanti per sei mesi e analizzerà campioni di sangue e saliva per valutare la risposta immunitaria. IMT formerà i tecnici di laboratorio locali e fornirà le attrezzature. “In questo modo, l’INRB sarà in grado di eseguire tutti i test in modo indipendente e i governi saranno in grado di rispondere più rapidamente a nuovi focolai”.

Il finanziamento per la ricerca proviene dalla CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations), fondata a Davos. Anche i produttori Johnson & Johnson e MSD forniscono supporto, così come la Direzione generale belga per la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti umanitari (DGD).

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