Alimentazione. Perché il sale uccide 10.000 persone ogni giorno?

Alimentazione. Perché il sale uccide 10.000 persone ogni giorno?
Alimentazione. Perché il sale uccide 10.000 persone ogni giorno?
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Le malattie cardiovascolari uccidono 10.000 persone al giorno in Europa e più di un adulto su tre tra i 30 e i 79 anni soffre di pressione alta. La causa: consumo eccessivo di sale. È l’allarme lanciato mercoledì 15 maggio dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Troppo sale consumato ogni giorno nella regione

“Ogni anno sono quattro milioni i decessi causati da malattie cardiovascolari, soprattutto tra gli uomini, in particolare nella parte orientale della regione dell’OMS. Questi sono i fatti, ma è qualcosa che possiamo cambiare”, ha reagito in un comunicato stampa il dottor Hans Henri P. Kluge, direttore dell’OMS per l’Europa.

Cosa offre: “l’attuazione di politiche mirate, volte a ridurre il consumo di sale del 25% e (che potrebbero) salvare circa 900.000 vite entro il 2030”.

Dei 53 paesi della zona europea, che si estende fino all’Asia centrale, 51 di essi hanno un consumo medio giornaliero di sale superiore al massimo di 5 g al giorno raccomandato dall’OMS.

Ricordiamo che il sale è uno dei principali fattori di rischio per l’ipertensione, che a sua volta provoca malattie cardiovascolari come infarti e ictus.

L’OMS prende di mira in particolare il cibo di strada e alimenti trasformati come principali fornitori di sale nei paesi interessati.

Richiesta di politiche vincolanti

L’OMS invita i leader dei paesi della regione a mettere in atto misure concrete per ridurre il sale e controllare meglio l’ipertensione in Europa. L’organizzazione raccomanda l’implementazione di:

  • Limiti obbligatori sulla quantità di sale negli alimenti comunemente consumati
  • Etichettatura obbligatoria sugli imballaggi per aiutare i consumatori nella scelta
  • Campagne di sensibilizzazione sui rischi legati al consumo di sale.

Per quanto riguarda l’ipertensione, l’OMS raccomanda la diagnosi e la gestione secondo protocolli standardizzati disponibili nei centri di assistenza primaria. Chiede inoltre una migliore informazione dei pazienti sui rischi associati all’ipertensione e sull’importanza di seguire il trattamento.

Gli uomini, più a rischio delle donne

Nella regione europea, le malattie cardiovascolari rappresentano il 42,5% delle cause di morte ogni anno. Gli uomini sono in prima linea, avendo un rischio 2,5 volte maggiore di morire di malattie cardiovascolari rispetto alle donne.

“Esiste anche un divario geografico: la probabilità di morire giovani (dai 30 ai 69 anni) per malattie cardiovascolari è quasi cinque volte più alta nell’Europa orientale e in Asia centrale rispetto all’Europa occidentale”, precisa ulteriormente il comunicato stampa.

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