La corsa ai farmaci anti-obesità

La corsa ai farmaci anti-obesità
La corsa ai farmaci anti-obesità
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Mentre l’obesità diventa un’epidemia globale, molti attori farmaceutici si trovano a competere in un mercato in forte espansione, dove innovazione e concorrenza stanno ridefinendo le regole del gioco.

I prezzi delle azioni di Eli Lilly e Novo Nordisk sono saliti alle stelle in seguito al lancio di nuovi trattamenti anti-obesità. In soli tre anni, la spesa globale contro l’obesità è aumentata di sette volte fino a raggiungere i 24 miliardi di dollari nel 2023. I farmaci, inizialmente sviluppati per curare il diabete, potrebbero generare vendite fino a 130 miliardi di dollari all’anno entro il 2030. Il mercato è gigantesco e molti attori stanno cercando di posizionarsi. Eli Lilly e Novo Nordisk sono attualmente i leader indiscussi con prodotti di punta come Wegovy e Ozempic, ma la concorrenza è lungi dall’essere inattiva. Molti altri laboratori stanno investendo massicciamente nella ricerca e nello sviluppo di nuove molecole contro l’obesità ma anche contro le tante patologie ad essa associate.

Riusciranno a eguagliare i progressi di questi due protagonisti? La loro egemonia nel settore potrebbe essere messa in discussione prima del previsto?

Obesità: la piaga dei 21 annie secolo

L’obesità è un problema di salute pubblica relativamente recente, strettamente legato alle profonde trasformazioni dei nostri moderni stili di vita (dieta elaborata, stile di vita sedentario, stress e ansia). Ci sono voluti anni perché le autorità pubbliche facessero il punto e riconoscessero la portata di questa epidemia. Per lungo tempo associata alle scelte individuali e alla mancanza di volontà, l’obesità è stata stigmatizzata, ritardando così la ricerca di soluzioni mediche e limitando l’accesso ai trattamenti. Nel frattempo, le aziende farmaceutiche hanno preferito destinare i propri budget di “ricerca e sviluppo” ad altre malattie, considerate più urgenti o mortali, come il cancro, le malattie cardiovascolari o le malattie neurodegenerative.

Tuttavia, i progressi nella biologia molecolare e nelle neuroscienze hanno fornito una migliore comprensione dei complessi meccanismi che regolano l’appetito, la sazietà e il metabolismo energetico. E questa conoscenza ha portato allo sviluppo di farmaci mirati. Allo stesso tempo, i progressi nel campo della genomica, della bioinformatica e della chimica farmaceutica hanno ridotto i tempi necessari per la ricerca e lo sviluppo, rendendo più semplice l’immissione di nuovi farmaci sul mercato. L’intelligenza artificiale potrebbe accelerare ulteriormente questo processo negli anni a venire. I ricercatori stanno già identificando molecole innovative e percorsi biologici coinvolti nella regolazione del peso, aprendo così la strada a una nuova generazione di farmaci.

D’altra parte, l’obesità non si limita a un semplice problema di peso. Questa patologia è associata a una moltitudine di malattie gravi, tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, disturbi muscolo-scheletrici, alcuni tumori (endometrio, seno, colon), ipertensione, malattie del fegato, malattie renali croniche, ecc. Di fronte all’esplosione della salute legati ai costi legati all’obesità, le autorità hanno gradualmente allentato le normative, il che ha incoraggiato gli investimenti in questo settore.

Il mercato dell’obesità: il nuovo El Dorado della salute?

In questo contesto diversi rinomati gruppi farmaceutici come Sanofi, Roche, AstraZeneca e Pfizer stanno investendo massicciamente. Tra le aziende biotecnologiche troviamo Amgen, i cui risultati dal suo farmaco candidato MariTide sono promettenti. La Cina, anch’essa alle prese con un’epidemia di obesità, vede emergere numerosi attori nazionali, tra cui la società Hangzhou Jiuyuan Gene Engineering, una filiale del colosso farmaceutico Huadong Medicine. Quest’ultima ha chiesto all’inizio dell’anno l’autorizzazione a vendere il primo rivale locale di Ozempic e sta cercando di invalidare il brevetto di Novo Nordisk, da allora coinvolta in un contenzioso. Se il brevetto di Novo venisse invalidato, l’offerta di farmaci dimagranti in Cina potrebbe aumentare in modo significativo.

La concorrenza in questo settore si preannuncia quindi agguerrita. Da quando Pfizer e Roche hanno annunciato lo scorso luglio lo sviluppo di farmaci antiobesità, le azioni dei due leader Eli Lilly e Novo Nordisk sono scese rispettivamente del 9% e del 24%. Tuttavia, i nuovi entranti dovranno affrontare diverse sfide significative:

  1. Dimostrare l’efficacia e la sicurezza delle proprie molecole;
  2. Dimostrare che gli effetti collaterali sono tollerabili. Pertanto, Pfizer ha deciso di non continuare lo sviluppo del danuglipron nella sua forma attuale, ma non abbandona questa strada. È allo studio una nuova formulazione, con un dosaggio adeguato, al fine di ridurre gli effetti collaterali e migliorare la tolleranza;
  3. Sviluppare una strategia di marketing;
  4. Negoziare accordi di rimborso con le autorità sanitarie.

Gli agonisti del GLP-1, come semaglutide e liraglutide, hanno rivoluzionato il trattamento dell’obesità. Tuttavia, la ricerca non si ferma qui. Molte altre molecole sono in fase di sviluppo, mirando a diverse vie metaboliche e offrendo così nuove prospettive terapeutiche potenzialmente meglio tollerate, più efficaci e durevoli. Tra queste nuove molecole troviamo, ad esempio, gli inibitori della grelina, i modulatori del microbiota intestinale e gli attivatori della termogenesi del tessuto adiposo bruno.

La corsa ai farmaci antiobesità è il risultato di una combinazione di fattori storici, scientifici, sociali ed economici. La consapevolezza della portata dell’epidemia, i progressi nella ricerca di base e i notevoli interessi economici hanno contribuito ad accelerare lo sviluppo di nuove terapie. L’innovazione è la chiave del successo delle aziende farmaceutiche, la cui posizione di leadership può vacillare in qualsiasi momento. Quanto più attraenti sono le prospettive finanziarie, tanto più dura sarà la concorrenza!

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