[Santé] Dobbiamo aspettarci nuove pandemie?

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All’inizio di aprile, il comitato di monitoraggio e anticipazione dei rischi sanitari (Covars) ha pubblicato un rapporto sui rischi di una situazione sanitaria eccezionale che si presenterà nei prossimi cinque anni in Francia. Gli esperti di Covars hanno analizzato 35 malattie infettive secondo 16 criteri di selezione per determinare quelle che attualmente rappresentano il pericolo maggiore per l’umanità. Secondo questo documento, le malattie che potrebbero minacciare più gravemente la salute umana saranno legate alle zoonosi, malattie trasmesse dagli animali all’uomo, e alle malattie da arbovirus trasmesse principalmente da vettori come le zanzare.

L’influenza aviaria al primo posto tra le malattie più pericolose

Tra le zoonosi che appaiono potenzialmente più pericolose per l’uomo c’è al primo posto l’influenza aviaria, con il suo virus H5 N1, responsabile di infezioni particolarmente gravi e con elevata mortalità per l’uomo. Questo rapporto menziona anche la possibilità della comparsa di un nuovo coronavirus e, tra gli arbovirus che potrebbero colpirci, il primo posto è la dengue, la cui diffusione dovrebbe essere facilitata dall’aumento del numero di zanzare tigre legate al riscaldamento globale. Questo rapporto menziona anche la possibile insorgenza della malattia X, un toccasana molto pratico per le patologie abitative legate a un patogeno emergente sconosciuto.

I rischi per la salute che possono incidere sulla salute di una popolazione possono ovviamente derivare da agenti infettivi, ma anche dall’inquinamento causato da sostanze chimiche, sostanze radioattive o anche da prodotti utilizzati nel sistema sanitario, come alcuni farmaci, o da disfunzioni nell’organizzazione dell’assistenza che possono favorire malattie nosocomiali. I rischi per la salute sono legati anche agli ecosistemi e come evidenzia questo rapporto” il collasso della biodiversità sarà un altro fattore favorevole alla diffusione dei vettori epidemici “. Ma non solo, bisogna citare anche le conseguenze dei terremoti o delle inondazioni che favoriscono l’insorgere o il progredire di alcune malattie, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo (colera, malaria, ecc.).

Rischi legati alla globalizzazione

La pandemia di Covid 19 ha rivelato che i rischi per la salute possono facilmente assumere proporzioni globali. Ma la percezione sociale di questi rischi e l’obbligo di imporre nuovi standard normativi per cercare di affrontarli rischiano di essere poco compresi e accettati dalle popolazioni, soprattutto se non vogliamo rimettere in discussione la globalizzazione dell’economia che richiede trasferimenti di beni da un capo all’altro del pianeta e una mescolanza interumana mai così importante come adesso.

Per ridurre i rischi per la salute è certamente bene cercare di individuare i fattori che possono farci correre tali rischi, in modo da adottare, se possibile, misure protettive preventive, ma la percezione dei rischi non è infallibile, ed alcuni, statisticamente improbabili, potrebbero saranno molto pubblicizzati e quindi sovrastimati e, viceversa, altri potranno essere sottovalutati mentre questi rischi saranno più comprovati.

Rapporti come quelli pubblicati da Covars contribuiscono all’informazione dei nostri decisori, che però devono comunque essere disposti a sviluppare le misure preventive necessarie per affrontarli e che accettino anche di mantenere un sistema sanitario efficiente, anche se in l’assenza di un’epidemia non è redditizia.

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