Perché questi aumenti?
Questa affermazione del primo ministro si basa sul fatto che la caduta del governo porterebbe di fatto all'abbandono della legge finanziaria 2025. In questo progetto doveva essere applicata la scala dell'imposta sul reddito composta da sei scaglioni rivalutato del 2% per tenere conto dell’inflazione. Il massimale della prima tranche, quella dei contribuenti non contribuenti, dovrebbe ad esempio aumentare da 11.294 euro nel 2024 a 11.519 euro nel 2025. Il massimale della seconda tranche dovrebbe essere aumentato a 29.372 euro rispetto a 28.797 euro nel 2024, e così via.
Per poter continuare ad aumentare le tasse anche l’anno prossimo nonostante la censura del governo, verrà presentata al Parlamento una “legge speciale”. La sua adozione comporterebbe il rinnovo delle disposizioni previste nel bilancio 2024. Gli scaglioni non verrebbero quindi rivisti al rialzo, comportando automaticamente un aumento dell'imposta per i francesi il cui reddito è aumentato.
Quanti francesi sono colpiti?
In una nota pubblicata il 1° ottobre, mentre il governo valutava l’ipotesi di un congelamento della tariffa, l’Osservatorio francese della situazione economica (OFCE) studiava le conseguenze di un rinnovo della tariffa 2024 nel 2025. Concludeva che “quasi 380.000 famiglie diventerebbero imponibili” anche se non dovrebbero esserlo.
In totale, “17,6 milioni di famiglie vedrebbero aumentare le loro imposte sul reddito”. Ad esempio, una famiglia che guadagna 24.179 euro all'anno pagherebbe tra “50 e 100 euro” di imposta aggiuntiva, stima l'UFC. Da notare che i più ricchi sarebbero i grandi vincitori di una situazione del genere grazie all’abbandono dell’imposta eccezionale sui redditi alti, una delle misure di punta della legge finanziaria 2025.
È inevitabile?
Questo rinnovamento delle scale 2024 sarebbe però solo provvisorio, rassicurano molti economisti. Perché un nuovo governo succederà necessariamente al governo Barnier, e si affretterà ad adottare una nuova legge finanziaria che prevarrà sulla “legge speciale” che rinnova le disposizioni del 2024, quest'ultima avente solo la vocazione di “colmare un vuoto durante un periodo di transizione.