L'imprenditrice, in conflitto con il rapper, accusa il social network di aver continuato a dare accesso all'artista ai suoi servizi, “permettendogli così di molestarla”.
Da luglio un giudice istruttore parigino sta indagando sulle accuse contro di lui
Già una prima denuncia si è chiusa senza ulteriori azioni
L'imprenditrice è in conflitto con il rapper Booba, incriminato dall'ottobre 2023 in un altro caso a Parigi per molestie informatiche nei suoi confronti. Lei accusa il social network di aver consapevolmente continuato a dare accesso all’artista ai suoi servizi”,permettendogli così di molestarla», secondo una fonte vicina alla questione.
Magali Berdah aveva già sporto denuncia nell’aprile del 2023, ma l’indagine preliminare aperta dalla Procura di Parigi era stata chiusa”,sulla base del fatto che nessun reato era sufficientemente grave“, ha spiegato il pubblico ministero. Nel novembre 2023 ha presentato nuovamente denuncia, questa volta davanti a parte civile, e ha ottenuto il rinvio al gip.
Questa informazione giudiziaria deve consentire “affinché la giustizia valuti il ruolo di piattaforma», hanno stimato gli avvocati del querelante, Antonin Gravelin-Rodriguez, Rachel-Flore Pardo e Elie Touitou, contattati dall'AFP. Il periodo coperto dalla denuncia di Magali Berdah si estende prima e dopo l'acquisto della piattaforma da parte del miliardario americano Elon Musk. Ma i critici che accusano la rete di fungere da camera di risonanza dell’odio e delle molestie online non hanno aspettato questo cambio di proprietà.
Licenziamento di 1.200 persone responsabili della moderazione dei contenuti
È raro che i procedimenti per casi di molestie online arrivino fino al sistema di giustizia penale francese. In materia civile, Twitter è stato citato in tribunale in Francia da sei associazioni a partire dal 2020 e nel marzo 2023 la Corte di cassazione ha ordinato alla Corte di cassazione di dettagliare le sue misure per combattere l'odio online. Dopo l'acquisizione da parte di Elon Musk, si sono moltiplicate le accuse legate alla mancanza di moderazione del social network. Secondo l'autorità australiana, il nuovo proprietario della rete ha licenziato circa 1.200 persone responsabili della moderazione dei contenuti.
Nel caso di Magali Berdah, il social network è in particolare accusato dal denunciante di aver ignorato gli avvisi inviati sulla piattaforma di moderazione o le diffide emesse dai suoi avvocati.