Il regista Alain Guiraudie, cineasta all’avanguardia e trasgressivo selezionato più volte al Festival di Cannes, è stato premiato mercoledì 4 dicembre 2024 con il Premio Louis-Delluc, soprannominato il “Goncourt del cinema”, per il suo ultimo film, Misericordia. Questo thriller rurale che unisce sesso, morte e desiderio maschile è il settimo lungometraggio di Alain Guiraudie.
Un film sull’”impulso verso l’altro”
Presentato a “Cannes Première”, durante l’ultimo festival, presenta un giovane che torna al villaggio per partecipare al funerale del suo ex capo. Tra una misteriosa scomparsa, un vicino minaccioso e un prete con strane intenzioni, il suo breve soggiorno prende una piega inaspettata…
“Per me la Misericordia, più che la questione del perdono, è l’idea di empatia, di comprensione dell’altro anche al di là di ogni moralità. È lo slancio verso l’altro, sottolinea il regista nelle note di produzione. Inoltre è una parola antiquata che non usiamo più molto e corrisponde molto bene al film e soprattutto a uno dei suoi grandi personaggi, il prete”.
Trasforma il mondo
Per la critica Sophie Avon, vicepresidente del Premio Louis-Delluc, “Alain Guiraudie è un cineasta di grande originalità con un modo particolare e molto ricco di trasformare il mondo, pur rimanendo accessibile. Seguiamo il suo lavoro da diversi anni. Misericordia è un film intenso e divertente, con grande ampiezza narrativa e molta serenità”, aggiunge all’AFP.
Nel 2013, Alain Guiraudie si è distinto a Cannes per Lo straniero del lago dal premio per la regia nella selezione “Un certain Regard” e dal Queer Palm, un trofeo indipendente che premia film che trattano di diversità sessuale e di genere.
“Concorrenza” ammirevole
Il premio Louis-Delluc 2024 per l’opera prima è andato al lungometraggio I fantasmi di Jonathan Millet, alla caccia dei criminali di guerra siriani nascosti in Europa.
Nella categoria lungometraggi erano in lizza anche i fratelli Larrieu Il romanzo di JimPatricia Mazuy per Il prigioniero di BordeauxThierry de Peretti per A sua immagineMati Diop per DahomeySophie Fillières per La mia vita, il mio visoGaël Morel per Vivi, muori, rinasciBoris Lojkine per La storia di Souleymane e Virgilio Vernier per Centomila miliardi.
Il nostro dossier “Cinema”.
L’anno scorso, Thomas Cailley, per Il Regno Animalesi era distinto per questo prestigioso 7° premio d’arte, fondato nel 1937 in omaggio a Louis Delluc, il primo giornalista francese specializzato in cinema e fondatore di cineclub.