Evidentemente nulla è andato come previsto sabato a Charleroi. Dal pre-partita, le cose sono sfuggite di mano, in particolare con… l’inno dello Standard che risuonava a Mambourg.
In realtà forse dal prepartita Charleroi-Union si poteva prevedere che le cose non sarebbero andate come previsto. L’atmosfera era festosa al Mambourg, certamente, ma lo speaker/DJ responsabile della creazione di questa atmosfera ha commesso molti errori.
Sottolineiamo innanzitutto un atteggiamento particolarmente inadatto all’omaggio reso a Daniel Mathy (che l’oratore ha addirittura chiamato… Michel Mathy), che somigliava più ad un’atmosfera da luna park che a un rispettoso omaggio a una simile leggenda. dello Sporting Charleroi.
Ma soprattutto quello che non è piaciuto al pubblico di Mambourg è stata la scelta della playlist da parte del DJ. Infatti, tra lo stupore generale, è stato niente di meno che… l’inno dello Standard, “We are the best”, a risuonare.
I famosi “popopopopoleo” si trasformarono ovviamente, come si usa (ma generalmente a Sclessin…) in una “banda di tassi”, ma il danno era fatto: era difficile nascondere il disagio sugli spalti. Una parte del pubblico di Carolo ha effettivamente cantato “anti Standard” una volta finita la canzone.
Lato Sporting Charleroi, via Sudpressparliamo di “errore umano” e riconosciamo che lo speaker dello Stade du Pays de Charleroi, che di solito è dj e autista di sala, deve ancora imparare la sua nuova professione. Il defunto Jean-François Servais, che non fu l’ultimo a ridere, deve essersi fatto una bella risata lassù…