Quando Presso di noi arriva a casa loro…
219 giorni dopo le elezioni, le voci liberali si levano ancora una volta pubblicamente contro Georges-Louis Bouchez, accusato, come in passato, di prendere numerose decisioni da solo.
L’affiliazione degli ex membri del piccolo gruppo di estrema destra Presso di noi è al centro del malessere. Noa Pozzi, ex capolista del partito nella provincia di Liegi, si è unita alle file liberali ed è stata fotografata accanto a Georges-Louis Bouchez durante i voti del MR. Un’affiliazione inizialmente rifiutata, ma che, cinque mesi dopo la prima richiesta, è stata finalmente convalidata da una decisione di Georges-Louis Bouchez.
“Conformemente al nostro statuto, si è impegnato pubblicamente a rinunciare ai suoi impegni passati e ad aderire ai nostri valori”ha difeso Georges-Louis Bouchez sul social networkIl nostro obiettivo deve essere quello di riportare le persone nell’ovile democratico e non il contrario. Questa operazione è già stata effettuata, ad esempio, con gli attivisti del PTB”.
Rivelato da Sudinfoquesta affiliazione scatenò un’ondata di indignazione. Se i partiti di sinistra hanno denunciato con forza questa decisione, essa ha sollevato anche molte domande all’interno dello stesso MR. Diana Nikolic, leader dei liberali di Liegi e deputata, ha parlato senza mezzi termini sui social network: “Confermo che i liberali di Liegi non sono stati né consultati né informati riguardo all’adesione di Noa Pozzi al MR. Posso solo pentirmene”.
E Noa Pozzi non sarebbe l’unica nuova componente del MR Presso di noi. Altri due ex membri del partito di estrema destra si sarebbero uniti alle sezioni della Piccardia Vallonia. Ciò ha suscitato reazioni di stupore in alcune sezioni locali, così come all’interno del Circolo degli Studenti Liberali dell’ULB.
Per giustificare il loro sostegno, Georges-Louis Bouchez ha spiegato, su Le Soir, che “Hanno 20 anni.” e “che a quell’età Jean Gol era tra gli studenti comunisti”. Parole che hanno fatto sussultare Déborah Gol, la figlia di Jean Gol: “Vorrei che smettesse di invocare il nome di mio padre e di insultare la sua memoria paragonando la sua carriera a quella dei candidati di un movimento che tanto detestava, soprattutto in quanto nipote di deportati».
Il contrasto di Sophie Wilmès
Dopo un fine settimana di trattative, Georges-Louis Bouchez ha dovuto affrontare una nuova ondata di critiche da parte di Sophie Wilmès.
Ospite di Di fronte a Buxant Su RTL-tvi, l’ex primo ministro, che ha ottenuto 543.821 voti di preferenza alle elezioni europee, non usa mezzi termini. Dietro le quinte, si dice che i rapporti tra le due figure della MR siano “ghiacciato”. Questo intervento sembra confermare questa tensione.
Sophie Wilmès ha messo in dubbio innanzitutto la capacità di Georges-Louis Bouchez di combinare la presidenza del MR con un posto in un futuro governo. Un binomio, vietato dallo statuto del partito, previsto dietro le quinte. Alcuni sostengono che Bart De Wever si rifiuterebbe di guidare un governo le cui decisioni sarebbero, come nel caso di Vivaldi di Alexander De Croo, costantemente silurate dall’esterno dai presidenti.
“Sono stato vice primo ministro e posso garantirvi che questa posizione richiede una mobilitazione totale. È un lavoro 7 giorni su 7, 24 ore su 24, o quasi. Non credo sia compatibile con la presidenza di un partito”disse a Martin Buxant.
Una combinazione che lascia scettico anche il ministro-presidente vallone, Adrien Dolimont. “Non saprei come farlo.”ha detto su Bel RTL. “Già con il doppio cappello nella Federazione Vallonia-Bruxelles, devo ammettere che è molto complicato”.
All’arrivo degli ex membri del Presso di noiSophie Wilmès è stata altrettanto incisiva: “Posso capire che nel corso della vita possiamo cambiare idea. Ma in un caso così particolare, avremmo dovuto consultarci internamente”.
Punto, Bouchez abbandonò le trattative
I commenti di Sophie Wilmès non hanno mancato di suscitare la reazione di Georges-Louis Bouchez. Infastidito da questa uscita, domenica sera ha abbandonato le trattative in corso.
“Se ne è andato di cattivo umore”confermiamo dietro le quinte. “Ma dobbiamo collegare questo allontanamento anche al dibattito fiscale, che è particolarmente teso. E Georges-Louis Bouchez è tornato questo lunedì alle 13 per la ripresa dei negoziati, come concordato.”
Il presidente del MR dovrà contrastare ondate di critiche, come prima delle elezioni di giugno? Va notato che se le elezioni comunali fossero sinonimo di buoni risultati, alcuni liberali sono amareggiati per “secondo giro”vale a dire colloqui con altri partiti, in particolare nella regione di Bruxelles o nella provincia del Brabante Vallone.
A ciò vanno aggiunte le dichiarazioni del presidente della MR sull’utilità di un ministro della Cultura che ha anche scontentato. Questi risentimenti saranno espressi maggiormente nella pubblica piazza? I risultati dei negoziati in Arizona di fine gennaio saranno probabilmente decisivi.