“Mostrare come esiste oggi la violenza nella società insulare e cercare di capirla”, a Bastia, un convegno per parlare di giustizia in Corsica

“Mostrare come esiste oggi la violenza nella società insulare e cercare di capirla”, a Bastia, un convegno per parlare di giustizia in Corsica
“Mostrare come esiste oggi la violenza nella società insulare e cercare di capirla”, a Bastia, un convegno per parlare di giustizia in Corsica
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La Corte d’appello di Bastia ospita una due giorni dedicata alla giustizia in Corsica attraverso i suoi molteplici aspetti e i suoi possibili particolarismi regionali. Un incontro al quale sono invitati diversi relatori, tra cui magistrati, ma anche sociologi, professori e perfino il vescovo di Ajaccio.

Come comprendere e definire i complessi legami tra violenza, giustizia e identità corsa? È tutta questa domanda a cui intende rispondere un convegno organizzato presso la Corte d’appello di Bastia, il 27 e 28 giugno prossimi. Un evento organizzato su iniziativa del primo presidente della Corte d’appello di Bastia, Hélène Davo, e realizzato con il sostegno, in particolare, di Guillaume Desgens, consigliere della Corte d’appello. Quest’ultimo risponde alle domande di France 3 Corse ViaStella.

Perché avete voluto organizzare un convegno dedicato alla giustizia in Corsica?

Guillaume Desgens: Volevamo affrontare un tema che sappiamo essere critico in Corsica e che è quello della violenza. Volevamo, in questo contesto, districarci un po’ dalle cronache quotidiane, dalle difficoltà contemporanee che vediamo ovunque sulla stampa, e guadagnare un po’ di altezza.

Abbiamo voluto quindi proporre questo approccio storico, sociologico, forse anche un po’ teologico, spirituale, morale, per mostrare come esiste oggi questa violenza nella società corsa, da dove proviene, per cercare di capirla.

E in questo tentativo di capirlo l’idea era proprio quella di coinvolgere tutti i soggetti interessati. È un argomento delicato, ma di cui possiamo parlare con calma, tutti insieme, con attenzione. Siamo stati molto attenti a coinvolgere le persone della regione affinché venissero a riflettere su questa questione con noi.


Il convegno è stato organizzato su iniziativa di Hélène Davo, prima presidente della Corte d’appello di Bastia.

© Axelle Bouschon / FTV

Avete scelto un panel di relatori particolarmente variegato, con giuristi e magistrati, ma anche storici, professori di sociologia, economisti e perfino il cardinale François Bustillo, vescovo di Ajaccio. Un modo per diversificare gli angoli di approccio a questo problema?

Guillaume Desgens: I temi della violenza si spiegano per ragioni storiche, per ragioni sociologiche, e penso che sia importante evidenziarli piuttosto che parlare solo di risposta giudiziaria, che fa parte di una normativa che applichiamo quotidianamente. L’idea è che domani saremo tutti collettivamente un po’ più intelligenti nel garantire giustizia.

Oggi abbiamo iniziato questa conferenza con Jean-Claude Casanova [membre de l’Acédémie des sciences morales et politiques, économiste, directeur et cofondateur de la revue Commentaire]che si concentrava sull’aspetto storico [son allocution était consacrée à la question de “Pourquoi la Corse est-elle devenue françaises ? Idées justes et idées fausses”, ndlr]/

Seguendo il cardinale Bustillo [qui s’est exprimé sur le sujet de la “Violence, le pardon et la liberté”, ndlr]e abbiamo avuto anche un approccio sociologico con Jean-Louis Fabiani [professeur de sociologie à la Central European University, qui s’est interrogé sur la Corse et la justice, “une île en deçà des lois ?” ndlr].

L’istituzione giudiziaria non è nella sua torre d’avorio. Al contrario, vuole dialogare, scambiare con tutte le parti interessate qui, affinché tutti pensiamo a questi temi che ci riguardano tutti.

Domani ci concentreremo su argomenti più contemporanei. Parleremo dei problemi della violenza in Corsica, dei problemi penali delle corti d’assise. Parleremo anche di questioni relative ai disordini fondiari, perché abbiamo voluto ampliare le questioni ad altre questioni oltre a quelle criminali.

L’obiettivo è che domani, quando parleremo di questi argomenti più contemporanei, teniamo presente quanto detto oggi per capire da dove viene e quindi analizzarlo meglio.

Vogliamo anche lanciare un messaggio: l’istituzione giudiziaria non è nella sua torre d’avorio. Al contrario, vuole dialogare, scambiare con tutte le parti interessate qui, affinché tutti pensiamo a questi temi che ci riguardano tutti perché c’è una domanda molto forte, un desiderio di giustizia molto forte in Corsica. Lo vediamo sempre.

E di fronte a questa esigenza dobbiamo cercare, insieme, di trovare delle risposte, e questo passa anche attraverso questi momenti di riflessione, un po’ presi dalla cronaca quotidiana, e durante i quali possiamo ritrovarci insieme in silenzio.


Il cardinale Bustillo è stato uno dei relatori invitati a questa conferenza, questo giovedì 27 giugno.

© Axelle Bouschon / FTV

Come sono stati percepiti dai diversi relatori gli inviti a questo convegno?

Guillaume Desgens: Abbiamo avuto un’accoglienza molto favorevole. Non sapevamo all’inizio, mettendo di dominio pubblico un argomento come questo, quale sarebbe stata l’accoglienza. Ma abbiamo ricevuto un feedback estremamente caloroso da tutti i relatori che abbiamo contattato, così come dal pubblico. Oggi abbiamo più di 200 persone presenti.

Sono rappresentati tutti i mestieri dell’isola, così come i privati. La gente ha risposto e mi sembra piuttosto positivo dal punto di vista del modo in cui viene vista l’istituzione giudiziaria, perché le persone sono disponibili a venire, ad ascoltare, a discutere, e per noi l’obiettivo è quindi raggiunto.

Il programma del convegno e i titoli degli interventi sembrano evidenziare l’esistenza di particolarismi regionali nel trattamento della giustizia…

Guillaume Desgens: La domanda che ci si pone, appunto, è: esiste un particolarismo della giustizia in Corsica? Questo chiediamo ai vari relatori, che ci dicono se per ragioni sociologiche, antropologiche o altro, può essercene o meno.

Come in altri territori, anche qui ci sono delle specificità che vanno comprese senza accecarsi, affrontate e nominate.

Lo vedremo venerdì, con l’intervento di Jean-Paul Jean [président de chambre honoraire à la cour de cassation, secrétaire général de l’Association des cours judiciaires suprêmes francophones] che forse ci sono altri posti in Europa, altre zone insulari, dove potrebbero esserci gli stessi problemi.

È una domanda aperta quella che ci poniamo, ma quello che è certo è che, come in altri territori, anche qui ci sono delle specificità che dobbiamo comprendere senza nascondere i nostri volti, affrontarle e nominarle.


Circa 200 persone hanno partecipato a questa conferenza il 27 giugno.

© Axelle Bouschon / FTV

Questa conferenza è la prima volta per la Corte d’appello di Bastia. Pensi di riprodurre questo formato in futuro?

Guillaume Desgens : Certo. Penso che l’obiettivo di Hélène Davo sia quello di portare avanti questo dialogo in molti modi. Possiamo continuare a pensare a come, sarà interessante vedere se l’uno o l’altro avrà delle proposte, ma sì, in effetti quello che ci diciamo è che non vogliamo chiudere il dibattito ma dire che possiamo continuare a scambiare idee insieme e che abbiamo tutto l’interesse a farlo.

Anche se non tutti hanno necessariamente la stessa visione della giustizia e delle istituzioni giudiziarie, penso che questo desiderio di giustizia, questo bisogno di giustizia e di imparzialità, sia un bisogno condiviso da tutti.

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