La Svizzera come rifugio dalle elezioni francesi

La Svizzera come rifugio dalle elezioni francesi
La Svizzera come rifugio dalle elezioni francesi
-

Se il Raggruppamento Nazionale attuerà il suo programma, il deficit pubblico aumenterà e il rischio di una crisi finanziaria sarà possibile.

Le elezioni legislative anticipate in Francia, annunciate dal presidente Emmanuel Macron il 9 giugno 2024 dopo le elezioni europee, stanno sconvolgendo i mercati finanziari. Il primo turno è previsto per il 30 giugno, il secondo per il 7 luglio. Gli attuali sondaggi mostrano un’alta probabilità che l’alleanza di destra guidata dal Raggruppamento Nazionale (RN) di Marine Le Pen vinca le elezioni, che potrebbero determinare il futuro Primo Ministro. Anche il nuovo Fronte Popolare si avvicina al 29% delle intenzioni di voto.

Se il Rassemblement National ottenesse la maggioranza assoluta in Francia, il leader del suo partito potrebbe diventare Primo Ministro e guidare gli affari interni. Il presidente Emmanuel Macron manterrebbe il primato per gli affari esteri. In questa situazione sono possibili due conseguenze. Se il Raggruppamento Nazionale attuerà il suo programma, i deficit pubblici aumenteranno e il rischio di crisi finanziaria sarà possibile come in Italia (2011), Grecia (2015) o Regno Unito (2022). Se il Raduno Nazionale rispetterà i vincoli dell’Unione Europea e le aspettative degli investitori, allora la situazione potrebbe tornare alla normalità, come è accaduto recentemente in Italia con Giorgia Meloni. Inoltre, nel 2017 il Raggruppamento Nazionale ha abbandonato l’idea della “Frexit” (l’uscita della Francia dall’Unione Europea).

Gli investitori stranieri, sensibili alle sfide delle finanze pubbliche francesi, detengono attualmente circa il 55% dei titoli di stato francesi.

L’economia francese, ben posizionata in Europa, si trova ad affrontare sfide significative, tra cui un elevato debito pubblico e deficit di bilancio. Le promesse economiche della RN, come l’abbassamento dell’età pensionabile e la riduzione delle tasse, potrebbero peggiorare le finanze pubbliche. Qualsiasi governo avrà un margine di manovra ristretto, data la necessità di stabilizzare il debito e di soddisfare al tempo stesso le richieste degli elettori per un maggiore sostegno statale. Questo scenario fiscale comporta rischi considerevoli, soprattutto se un governo di un partito non tradizionale entra in conflitto con i mercati obbligazionari. Le differenze tra la situazione finanziaria europea e quella svizzera sono quindi notevoli. Nel 2023, l’avanzo delle finanze pubbliche svizzere ha raggiunto lo 0,5% del PIL a fronte di un deficit del 2,5% in Germania e del 5,5% in Francia. Inoltre, negli ultimi 20 anni, il debito federale svizzero è stato ridotto dal 54% al 38% del PIL mentre in Francia è aumentato dal 72% al 111% del PIL. Questa disciplina di bilancio consente una migliore stabilizzazione dell’economia e rende attraenti gli investimenti in Svizzera nel contesto attuale.

I mercati finanziari reagiscono quindi con preoccupazione. Gli investitori stranieri, sensibili alle sfide delle finanze pubbliche francesi, detengono attualmente circa il 55% dei titoli di stato francesi. Le agenzie di rating stanno monitorando da vicino la situazione, con Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s che esprimono crescenti rischi per il consolidamento fiscale. Di conseguenza, il rendimento dei titoli di stato francesi a dieci anni è aumentato, riflettendo la maggiore incertezza politica. L’indice CAC 40 è sceso di circa il 5% dall’annuncio delle nuove elezioni, indicando una chiara rivalutazione dei rischi nonostante l’assenza di panico. La coppia EUR/CHF si è stabilizzata la scorsa settimana, a causa della riduzione del tasso di riferimento annunciata dalla Banca nazionale svizzera, ma il deprezzamento potrebbe continuare.

-

PREV Vandea: questo emblematico peschereccio resta al molo a causa di un incidente con lo scooter
NEXT L’Audi analizzerà una lettera di intenti delle autorità per rimanere in Belgio