José P. avrebbe perso il lavoro, in un’impresa appartenente a suo fratello J., con sede in Svizzera, e la sua famiglia avrebbe ricevuto un avviso di espulsione, ha indicato l’indagato. José P. avrebbe detto subito che, come il resto della sua famiglia, subiva molestie da parte di suo fratello. Le nostre fonti ci dicono che era infatti in corso un’indagine legale contro J. per le molestie compiute nei confronti di Sylwia, 40 anni. Un elemento che confermerebbe in parte la tesi sviluppata dall’imputato.
Una corda preparata
Anche la sua figliastra di 22 anni avrebbe descritto queste molestie alle autorità in un’udienza successiva alla terribile scoperta del 15 novembre.
José P. è comparso questo venerdì davanti al Consiglio di Bruxelles con l’intenzione di prolungare la sua detenzione preventiva. Io Samuel Rosenblatt, avvocato di José P., non ho voluto commentare le nostre informazioni, limitandosi a indicare che il suo cliente partecipava a pieno titolo alle indagini.
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Secondo José P. anche lui sarebbe dovuto morire il 15 novembre. Il 50enne avrebbe dovuto impiccarsi dopo aver sparato alla sua famiglia e avrebbe anche ingerito della droga. José P. avrebbe perso conoscenza prima del gesto e fino all’arrivo della pattuglia dalla zona di polizia di Bruxelles-Capitale/Ixelles. Secondo quanto riferito, le autorità hanno trovato anche una corda preparata e la parola “scusa” scritta con lo spray sui muri della casa.