A livello nazionale come a livello europeo non c’è stata la schiacciante vittoria dell’estrema destra belga. Nei media la constatazione è chiara: il 9 giugno la Domenica Nera è stata evitata per un soffio. L’estrema destra emerge ancora più forte che mai e potrebbe ancora una volta bloccare la formazione di un governo. Record precedente senza governo: sedici mesi. Il contatore è avviato.
Questo lunedì, 10 giugno, il giorno dopo le elezioni europee e locali, il cielo politico belga è grigio. È ostacolato dall’estrema destra del Vlaams Belang (VB, Blocco Fiammingo, favorevole alla scissione del Belgio) che ha raggiunto un livello storico e da un partito poco meno a destra (NV-A, Nuova Alleanza Fiamminga, nazionalista di destra anch’esso a favore della scissione). Quest’ultima è orgogliosa di essere stata l’ultima diga del Belgio contro questa marea.
Prima della rinascita del Vlaams Belang sulla scena politica belga nel 2019, l’NV-A era il principale partito considerato di estrema destra. Ma in appena un decennio è riuscito ad apparire come un partito moderato, ben aiutato da forze nazionaliste, antieuropee e antidemocratiche molto meno agili e sottili. In Belgio siamo lieti che l’estrema destra fiamminga sia stata sconfitta da un’altra forma di estrema destra fiamminga, solo un po’ meno destra.
