TRAFFICO RILEVATO A LIVELLO COMUNITARIO

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Il Dipartimento di Scienze e Tecniche Agrarie, Alimentari e della Nutrizione (STAN) dell’École supérieure polytechnique (ESP) dell’Università Amadou Mahtar Mbow di Diamniadio, si è interessato ai profili di resistenza agli antibiotici di ceppi di Escherichia coli isolati in Senegal. Secondo Babacar Ngom, autore di questo lavoro, questo studio rivela una circolazione di ceppi di E. coli ESBL a livello comunitario.

L’abuso e la prescrizione di antibiotici nell’uomo e negli animali sono molto spesso causa di resistenza acquisita da batteri come l’Escherichia coli che è un batterio intestinale di organismi a sangue caldo, responsabile di infezioni urinarie.

Secondo l’accademico Babacar Ngom, che ha effettuato uno studio sui profili di resistenza agli antibiotici di ceppi di Escherichia coli isolati in Senegal, alcuni ceppi di questa specie della famiglia delle Enterobacteriacea stanno attualmente sviluppando, a livello globale, un’aumentata resistenza contro diverse famiglie di antibiotici; da qui la necessità di effettuare frequentemente studi di monitoraggio dello stato di queste resistenze a livello nazionale.

Questo studio è stato condotto, secondo l’autore, su cinquantuno (51) ceppi di E. coli dal laboratorio di Batteriologia Virologia del Fann National University Hospital Center (CHU) e isolati tra il 1 gennaio e il 28 febbraio 2023. I prodotti patologici da cui sono stati isolati questi ceppi sono urina, sangue, pus, tamponi vaginali e uretrali.

Questi ceppi sono stati isolati in base alle caratteristiche morfologiche, biochimiche e culturali di Escherichia coli. L’antibiogramma è stato effettuato con la tecnica di diffusione secondo le raccomandazioni del CA-SFM (Comitato Antibiogramma della Società Francese di Microbiologia).

Secondo l’autore, i risultati dell’antibiogramma beta-lattamico mostrano una resistenza molto elevata ad amoxicillina (84,31%), ticarcillina (87,50%) e amoxicillina/acido clavulanico (64,71%).

Le cefalosporine, in particolare cefotaxime e cefepime, hanno una resistenza rispettivamente del 50% e del 54,90%. 51,11% di E. coli nello studio sono resistenti all’aztreonam, a differenza dell’imipenem e dell’ertapenem, per i quali solo il 3,13% e l’11,76% dei ceppi mostrano resistenza. Il 6,12% dei ceppi è resistente all’amikacina, il 55,10% e il 62,07% rispettivamente alla levofloxacina e alla norfloxacina.

In conclusione, il signor Ngom ritiene che lo studio riveli una circolazione di ceppi di E. coli ESBL a livello comunitario. Sarebbero quindi necessari studi molecolari molto più approfonditi per verificare la circolazione di questi ceppi multiresistenti negli ospedali del Paese, che potrebbero, in questo caso, essere la causa di infezioni nosocomiali che non solo richiedono cure complesse, ma contribuiscono anche alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici.

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