Il partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang vince il voto europeo in Belgio

Il partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang vince il voto europeo in Belgio
Il partito fiammingo di estrema destra Vlaams Belang vince il voto europeo in Belgio
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Sicuramente le elezioni europee non hanno suscitato in Belgio lo stesso entusiasmo che nel resto d’Europa. Domenica sera il Paese che ospita la capitale d’Europa aveva gli occhi puntati sulle elezioni nazionali e regionali, sulle quali incombeva come minaccia l’annunciata vittoria dell’estrema destra.

Se la svolta a destra si fosse concretizzata, sia al nord che al sud, l’estrema destra fiamminga incarnata da Vlaams Belang alla fine non sarebbe riuscita a detronizzare il partito nazionalista N-VA di Bart De Wever a livello federale. Il famoso “cordone sanitario” varrà quindi nuovamente per i prossimi cinque anni e il partito di Tom Van Grieken dovrà quindi accontentarsi dei banchi dell’opposizione.

Ma ciò che non è riuscito a livello nazionale, il Vlaams Belang (Identità e Democrazia, ID) lo ha fatto a livello europeo, poiché il partito fiammingo di estrema destra è riuscito a superare il N-VA (Conservatori e Riformisti Europei, CRE), diventando la principale forza politica del paese. Accumula il 14,5% dei voti, ovvero 2,5 punti percentuali in più rispetto alle elezioni del 2019, e conserva i suoi tre seggi, proprio come la N-VA. In termini di voti, Vlaams Belang pesa molto poiché supera il milione di voti, su un totale di poco più di 8,5 milioni di elettori chiamati alle urne questa domenica. L’estrema destra si sta quindi rafforzando anche in Belgio, come in Francia, Germania, Paesi Bassi e perfino in Austria.

I liberali sono un successo sul versante francofono

Sul versante francofono sono i liberali del Movimento riformista (MR, Renew Europe) ad arrivare primi alle elezioni europee con il 13,57% dei voti. Hanno così conquistato 3 dei 22 seggi belgi nell’emiciclo dell’Unione Europea. Da notare l’ottima prestazione dell’ex primo ministro Sophie Wilmes, che ha totalizzato 53.000 voti di preferenza, un record a livello francofono.

I Democratici Cristiani e Fiamminghi (CD&V, Partito Popolare Europeo/PPE), il Partito Socialista (PS, Socialisti e Democratici Europei/S&D) e il Partito Socialdemocratico Fiammingo Vooruit (S&D) ottengono due seggi ciascuno.

Il Partito Belga dei Lavoratori (PTB) e il suo omologo fiammingo, PVDA (entrambi membri della sinistra), hanno vinto ciascuno un mandato europeo, così come gli Engagés, il cui eurodeputato siederà all’interno del Partito Popolare Europeo.

La debacle per l’Open VLD di Alexander De Croo

È stata una debacle, invece, per il VLD Aperto (Rinnova), il partito del premier uscente Alexander De Croo. Quest’ultimo è apparso in lacrime domenica sera quando sono stati annunciati i risultati. I liberali fiamminghi infatti hanno perso le penne e hanno conquistato un solo seggio nell’emiciclo europeo. Dopo gli scarsi risultati nelle tre elezioni di domenica, lunedì l’intera direzione del partito si è dimessa.

Alexander De Croo è apparso in lacrime quando domenica sera sono stati annunciati i risultati. © FOTO: James Arthur Gekiere/Belga/dpa

Notiamo anche la disfatta degli ambientalisti, come avviene anche in diversi paesi europei. Groen ed Ecolo perdono slancio e ottengono un posto ciascuno.

Le elezioni europee svoltesi in Belgio sono state attentamente esaminate dagli osservatori, poiché era la prima volta che i giovani di 16 anni si recavano alle urne. Ciò è avvenuto anche in Germania, Austria, Grecia e Malta.

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