Ecolo e Groen bevono il brodo alle elezioni del 9 giugno 2024: “Una giornata difficile per l’ecologia politica”

Ecolo e Groen bevono il brodo alle elezioni del 9 giugno 2024: “Una giornata difficile per l’ecologia politica”
Ecolo e Groen bevono il brodo alle elezioni del 9 giugno 2024: “Una giornata difficile per l’ecologia politica”
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Riuniti nella sala Claridge, a Saint-Josse-ten-Noode (Bruxelles), Ecolo e Groen sospettavano che non sarebbero stati alla festa questa domenica, 9 giugno 2024. A questo punto, non tutti.

“Non capisco, non ho davvero una spiegazione…”, ha detto un attivista mentre i risultati che arrivavano regolarmente mostravano -5, -7, -10%…

Incoraggiati dal conduttore della serata, i presenti hanno comunque cercato di tenere alto il morale intonando in coro lo slogan della campagna Ecolo: “Più verde, più giusto”. E poi, poco dopo, le 300-400 persone presenti hanno nuovamente cantato “siamo più caldi, più caldi del clima!” Ma i risultati continuavano a raffreddare l’atmosfera.

Del resto, non erano ancora le 21 quando gli eco-co-presidenti hanno chiuso definitivamente la questione: “È una giornata difficile per l’ecologia politica, ha esordito Jean-Marc Nollet nel suo discorso. Difficile perché il nostro risultato non è all’altezza delle nostre aspettative, delle nostre speranze e soprattutto delle sfide che abbiamo davanti”.

Al suo fianco, il copresidente Rajae Maouane è apparso ancora più sconfitto, anche se le parole erano ancora combattive. “Siamo sconvolti e rattristati da questi risultati, ma soprattutto siamo solidali con coloro che sono le prime vittime dell’aumento dell’incitamento all’odio e della divisione che si materializza alle urne”, ha affermato. vedremo come sarà il futuro del Paese e delle sue regioni. Il nostro peso politico è ormai noto. Dobbiamo avere la lucidità del nostro risultato e la combattività richiesta dall’emergenza climatica. Non ci arrenderemo”.

Se domenica scorsa avesse ritenuto che fosse troppo presto per addurre le ragioni di questa sconfitta, Jean-Marc Nollet ha promesso di analizzare le cifre nei prossimi giorni e di trarre tutte le conclusioni. “Collettivamente, territorialmente e ovviamente individualmente, come fa Ecolo dopo ogni elezione”.

Carolo, tuttavia, stava già sostenendo l’assenza o la quasi assenza della questione climatica nei dibattiti elettorali. Settimane in cui anche i verdi hanno preso “il vento contrario e gli algoritmi nelle loro zampe”. Riferimenti a una campagna in cui gli altri partiti, soprattutto a destra, hanno colpito duramente i Verdi.

«Nei dibattiti pubblici, sui social network ma anche in una serie di gruppi Whatsapp più o meno pubblici, più o meno clandestini». In particolare con un programma ambientalista “caricaturale” e “i nostri risultati, nella migliore delle ipotesi, negati; troppo spesso deviato, strumentalizzato”.

Già qualche ora prima, come in eco, una giovane attivista ci aveva confidato quanto aveva dovuto lottare sul campo sulla questione dei PFAS, come se questi inquinanti fossero stati “inventati da gente eco-friendly”. “È ancora un peccato”, ha detto, “dato che siamo sempre stati i primi a volerli vietare…”

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