Numerose mandrie sono state attaccate nel mese di aprile e all’inizio di maggio nell’Yonne, nella Saône-et-Loire e nella Costa d’Oro. Più di 60 pecore e agnelli furono uccisi durante questi incidenti, attribuiti al lupo.
Colpiti due allevamenti ovini, nella notte tra sabato e domenica e tra domenica e lunedì, da attacchi attribuiti ai lupi nel comune di Morey, nel dipartimento di Saône-et-Loire. Due agnelli e una pecora sono stati uccisi, un altro è rimasto ferito.
E non sono gli unici. Nel mese di aprile sono state attaccate anche diverse mandrie nel sud dell’Yonne, in Provenza, Guilon Terre Plaine e Massangis. In totale furono uccise 28 pecore e una giovenca. Era la posizione dei morsi sulle pecore uccise o ferite a mettere gli allevatori sulle tracce del lupo. Quindi, con il ritorno delle mandrie nei campi, gli allevatori sono preoccupati.
Altri attacchi sono stati segnalati sabato anche dal sindaco di Vianges, Pierre Poillot, in Côte-d’Or, contro tre fattorie a Villiers-en-Morvan, Savilly e Blanot “con circa 20 pecore uccise e un vitello ferito” e durante la notte dal lunedì al martedì “con una quindicina di morti.” Il prefetto Franck Robine quindi autorizzò uno sparo e i Cub Scout sarebbero stati in servizio ieri sera.
Làel anno scorso, in Borgogna-Franca Contea sono stati registrati 252 attacchi, cosa che ha posto il lupo al centro del dibattito regionale e, in particolare, sui mezzi di difesa degli allevatori.
La specie è tornata in Francia a partire dagli anni ’90 ed è diventata specie rigorosamente protetta nel 1994. Da allora, l’animale che vive in branco ha continuato a moltiplicarsi sul territorio. All’epoca erano una cinquantina. Oggi sono più di 1000, presenti in 55 dipartimenti francesi. In un comunicato stampa, il sindaco di Vianges, Pierre Poillot, denuncia questa protezione di cui dispone “conseguenze molto gravi sull’allevamento estensivo di ovini e anche di bovini nella Bourgone France Compte”. In Francia il numero delle vittime ammonta a circa 12.000 animali uccisi ogni anno con un aumento dal 2022.
In risposta, il governo ha lanciato un Piano nazionale sul lupo 2024-2029. L’obiettivo: conciliare la conservazione della specie con il salvataggio della pastorizia e dell’allevamento. Tra le misure adottate, una nuova norma ha semplificato le condizioni per l’abbattimento degli animali al fine di proteggere le mandrie. Questo è ciò che chiedevano la FNSEA e in particolare la Camera regionale dell’agricoltura della Borgogna-Franca Contea.
La sentenza consente in particolare l’uso di telecamere di osservazione notturna, elimina l’obbligo di illuminazione per gli esploratori dei lupi e consente il passaggio a due tiratori, o anche tre (a seconda delle circostanze locali), per semplici tiri di difesa.