Dakar, 6 maggio (APS) – Mandiaye Faye, specialista in sviluppo del patrimonio culturale, ha proposto lunedì un lavoro interdisciplinare per promuovere le comunità del patrimonio, l’ambiente e le relazioni.
“Il patrimonio attraversa tutti gli aspetti della vita. Dovremmo lavorare in modo interdisciplinare affinché le comunità del patrimonio, l’ambiente e le relazioni siano valorizzate, perché sarebbe un buon mezzo di accesso all’universo della conoscenza”, ha affermato.
È intervenuto ad un convegno tenutosi in occasione della Giornata africana del Patrimonio Mondiale incentrato sul tema “L’educazione al patrimonio culturale per rafforzare l’identità e la coesione sociale”.
Secondo lui il patrimonio deve essere studiato, identificato, protetto, interpretato, preservato e presentato alla popolazione per incoraggiarlo. “Educare al patrimonio è necessario nella misura in cui esistono numerosi lavori legati alla professione del patrimonio e della cultura in generale”, ha affermato.
Crede che incoraggiare gli studenti a comprendere il patrimonio darà loro l’opportunità per un futuro migliore, lavorando nel mondo della cultura.
Per lui la didattica del patrimonio dovrebbe sapersi focalizzare sui diversi significati dello stesso, come “cassetti” che devono essere utilizzati per servire gli studenti.
“Dobbiamo studiare il patrimonio, perché ci aiuta a sapere chi siamo, da dove veniamo, come si è formata la nostra storia. Dal momento in cui ci porremo questa domanda, comprenderemo il senso della nostra vita (…)”, ha proseguito.
Ricorda che il patrimonio consente a ciascun individuo di conformarsi a un modello ideale che soddisfa gli standard sociali.
Lo specialista nella valorizzazione del patrimonio culturale sostiene che è impossibile commerciare sul patrimonio nel suo insieme, sottolineandone l’aspetto sacro che spesso vieta questo approccio.
“(…) quando si parla di patrimonio monumentale, di siti, di patrimonio naturale, è possibile creare politiche di promozione di quest’ultimo, per fini economici, ma garantendo l’integrità dell’elemento”, ha ammesso però.
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