Yves e Jean-Luc sono tornati alle origini dell’agricoltura contadina del Nord e del Pas-de-Calais

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Editoriale Lille

Pubblicato il

6 ottobre 2024 alle 16:00

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Intitolato Prospettive incrociate su 140 anni di cambiamenti nel mondo agricoloYves Spriet e Jean-Luc Malpaux hanno appena dedicato a memoria su un argomento che affascinerà chi vorrà abbracciare la professione di agricoltore (1,5% della popolazione attiva), “le sue sfide e contraddizioni”. I due autori hanno esercitato l’ professione agricolail primo a Valenciennois (Escautpont), il secondo a Cambrésis (Malincourt). Entrambi di 77 anni, sono iscritti alla confederazione contadina.

Riscoprire il senso del mestiere agricolo

Non sono più i tempi in cui il mondo agricolo rappresentava il 50% dell’elettorato, dove il 60% delle donne lavorava con il coniuge, dove alla Francia si mostrava un solo volto – conservatore, unico, di buona famiglia – professore di agricoltura e missionario agricolo preti che battono il selciato o il raccolto!

Gli anni Ottanta danno il via allo sviluppo agricolo “olio verde del Paese”, alla diversità delle situazioni e degli interessi, al pluralismo dei sindacati, “al vivere e lavorare in campagna per abitare la terra in un altro modo”, al mangiare sovranità. I dieci capitoli dell’opera spiegano tutti questi aspetti, offrendo elementi di analisi sull’evoluzione del rapporto tra agricoltura e religione in Francia (1880-2020), essendo Yves Spriet sacerdote della diocesi di Cambrai. L’osservazione regionale, va notato, si applica alla scala nazionale, che rende l’interesse di un lavoro molto documentato, il più vicino possibile alla realtà.

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Una crisi sociale e ambientale

sottolineano i due autori il rapporto con la vita e il posto delle donne nei sindacati agricolirichiamando il passato dell’ordine naturale delle cose – “abbiamo obbedito” – al contadino “attore, servo e lievito nella pasta”, che mostra la forza del collettivo, delle reti e dell’unione.

“Oggi esistono tante soluzioni quanti sono i tipi di agricoltura, vediamo che il produttivismo ha i suoi limiti e che con il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità è in gioco una questione democratica”, ha affermato Jean-Luc Malpaux durante la presentazione del progetto documento davanti ad un pubblico preoccupato, a Raismes.

Opportunità per Jacques Dazin, presidente dell’associazione amichevole dei membri dell’Ordine Nazionale al Merito Agricolo (AAMOMA) del Nord della Francia, di consegnare a Yves Spriet il distintivo di cavaliere su cui sono attaccate due mani intrecciate. Bellissimo simbolo dell’agricoltura contadina.

Di Ph. Courcier

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