A Lorient, Baptiste ha scelto di vivere nella sua barca

A Lorient, Baptiste ha scelto di vivere nella sua barca
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Originario di Arras (Pas-de-Calais), Baptiste Duchateau, 27 anni, è sbarcato nel porto turistico di Lorient. Pontile per visitatori. Un incidente della vita lo ha spinto a seguire questa strada. “Un amico mi ha regalato una barca. Non poteva più occuparsene”, spiega. Stava terminando gli studi di informatica a Parigi e cercava un po’ di sé. La barca – una Sangria di 7,60 metri chiamata Gely – era ormeggiata ad Arzon. “Stavo tornando dalla Bulgaria. Non volevo lavorare a Parigi, quindi sono andata a vivere lì per un po’”. È così che, più di tre anni fa, è nato il desiderio di farne la sua casa. Lascia Arzon per Port-Louis, prima di attraccare nel centro di Lorient. La barca è “una scelta di vita”. Un “modo molto piacevole di incontrare gente, sui pontili”. E a Baptiste questo piace. “È molto amichevole, c’è una sorta di atmosfera da coinquilini, pur mantenendo la propria autonomia”. Ciò risponde anche al suo desiderio di libertà. “È il piacere di trasferirsi con la propria casa, di navigare, di visitare.”

Baptiste Duchateau lavora nel campo dell’elettronica marina per le regate d’altura, “per uno skipper”. Questa vita integrata gli si addice bene. “Ci sono delle mescolanze, una forma di porosità tra lavoro e passione.” Se gli piace la barca fine a se stessa, apprezza altrettanto “la squadra di casa”. Qualche mese fa ha scambiato il suo vecchio 7.60 con Wollongong, una barca a vela di dieci metri. Grande lusso! Anche se lo spazio resta limitato. “Una cabina davanti, una cabina dietro.” Vivere su una barca non si improvvisa. “Devi davvero amare la barca, l’oggetto stesso.” Devi anche “essere flessibile” con la nozione di comfort. “Non è nemmeno un sacrificio.” Una vita diversa con pratiche altrettanto diverse. “Accumuliamo meno cose”. Col tempo si è abituato a questa vita. “Non so più come sia la vita sulla terra”, sorride.

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Per Baptiste Duchateau, la vita in barca “è molto amichevole”. (Vincent Le Guern/Le Télégramme)

Trova un porto di origine

Una vita senza vincoli. O quasi. “Dobbiamo trovare una base di partenza. La manutenzione di una barca richiede tempo, ci sono sempre cose da migliorare.” Non potendo avere un posto tutto l’anno in un porto, ha trovato posto per il mese sul pontile visitatori nel centro della città di Lorient. Se c’è un lato pratico, esistono comunque dei vincoli. Soprattutto dal lato dei prezzi. «In bassa stagione va bene: 290€ al mese esclusa elettricità. In alta stagione diventa il prezzo di un appartamento.» Troppo caro, preferisce trasferirsi. Con Gely non ha avuto quasi il tempo di navigare, ma ora intende concedersi più tempo per farlo. “Possiamo sistemarci in posti freschi, Groix, Belle-Île.” Baptiste Duchateau si gode questa vita. “Potrei non farlo per tutta la vita, ma comunque per parecchi anni.” Soprattutto perché sta accarezzando diversi progetti, tra cui quello di viaggiare in giro per il mondo. Con la sua barca come compagna.

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