A Friburgo crescono i festival universitari, ma non gli aiuti

A Friburgo crescono i festival universitari, ma non gli aiuti
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Venerdì scorso la Scuola superiore di ingegneria e architettura di Friburgo (HEIA-FR) ha vibrato al suono dei DJ. Ormai tradizionale, l’aperitivo Etu’sound, organizzato dagli stessi studenti, è però solo una delle tante serate studentesche a Friburgo. Del resto è solo il prologo del grande festival Etu’sound che si svolge a settembre. «Queste piccole serate preliminari mirano a finanziare il grande festival, a promuoverlo e a segnare la nostra presenza nel panorama degli eventi friburghesi», spiega Gilles Marchioni, presidente del festival, sulle colonne di «La Liberté». A questi aperitivi partecipano tra le 400 e le 800 persone, per un totale di circa 3500-4500 festaioli per la grande bastringue. Nel complesso, la partecipazione è in aumento.

L’Associazione generale degli studenti friburghesi (AGEF) ritiene che questo aumento sia dovuto al senso di mancanza seguito agli anni del Covid. Se l’AGEF sostiene Etu’sound così come altri partiti studenteschi, come Unifactory o le sue stesse manifestazioni, gli organizzatori deplorano il disinteresse delle autorità, mentre il budget per queste serate oscilla facilmente tra gli 80.000 e i 100.000 franchi . «Altri festival in altri cantoni ricevono finanziamenti esterni molto maggiori», constata il direttore di Unifactory, sempre su «La Liberté». Da notare che si stanno creando sinergie tra associazioni studentesche, anche extracantonali, come quelle che organizzano Balélec e Baleinev, a Losanna e Yverdon (VD).


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