Due uomini, una stazione, un treno e un’avventura che finisce con un sanguinaccio

Due uomini, una stazione, un treno e un’avventura che finisce con un sanguinaccio
Due uomini, una stazione, un treno e un’avventura che finisce con un sanguinaccio
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Nel 2024, sempre alle Éditions des Équateurs, il giovane avventuriero ci riprova Romanzo ferroviario. Attenzione però, nota l’editore, a corto di soldi e inebriato dal successo precedente, il giovane scrittore consegna un racconto con le stesse ricette e grandi trucchi del precedente. “All’inizio va ancora bene. I primi capitoli iniziano senza intoppi e il lettore avrà tutto il tempo per orientarsi godendosi il paesaggio. Poi si lascia trasportare e [tourne] nell’acqua del sanguinaccio.” Siamo stati avvisati.

Tuttavia, è difficile non lanciarsi nell’avventura di Philibert e del suo vecchio aiutante, il grande Simon, un bretone di fama “bella faccia”bugiardo, ladro, sbruffone, rozzo, goloso, trasandato e volentieri disonesto”. In breve, a “mascalzone”altrettanto quanto “il miglior compagno che ci sia”.

Il nostro Franc-tireur di Philibert Humm

Ai clienti del pittoresco

Non visti né conosciuti, come gli hobos, questi vagabondi delle ferrovie americane, i due uomini decidono quindi di saltare sui treni merci, lasciando a caso la loro destinazione. L’epopea, ora raccontata Romanzo ferroviarioè più casuale del previsto. Da una pagina all’altra, questi “cavalieri ridicoli, senza paura e senza rimprovero, belli come le vetrate delle cattedrali” passare dall’estasi alla disperazione e viceversa. A cavallo di certe battute, Simon ahane come un “Shetland ipoglicemica”, e Filiberto fatica a riconoscere il mantello. Ma non importa: l’avventura è bella, ribelle, gustosa.

La scrittura è anche colorata, divertente, intelligente e più profonda di quanto appaia. I ritratti tratteggiati con tratto attento sono amichevoli. Chi dimenticherà Paco, incontrato brevemente nella tristezza di un bar? “Nei mesi successivi ho dovuto pensarci spesso [lui], scrive Filibertonei suoi occhi annegati, in questo sguardo pieno di lacrime represse, le lacrime del whisky scadente. Ovunque sia oggi, al bar dei Trasporti o altrove, gli alzo il berretto di pelle di pecora abbassato e gli do una bella stretta di mano. Ho la vaga sensazione che assomigli un po’ a mio fratello. Il passeggero di un treno si fermò in mezzo al binario.”

Se nel profondo della tua anima riconosci in te stesso”un cliente pittoresco”se ti piace viaggiare su un carro aperto nell’aria della Francia libera, vai dal tuo libraio, non te ne pentirai.

La Micheline. Giro dei bar francesi di Philibert Humm

Romanzo ferroviario | Romano | Filiberto Humm | Gli ecuadoriani, 240 pp., €22

ESTRARRE

“Dovevo allora trovare un compagno di avventure. I ragazzi capaci di seguirti in un simile trasloco si contano sulle dita di una mano di un dragamine. Ho deciso di chiamare Simon. Simon è uno dei miei più cari e vecchi amici. Noi Siamo fortunati se abbiamo quattro o cinque amici veri. Per “vero amico” intendo quello che puoi svegliare nel cuore della notte con un qualsiasi pretesto, ad esempio aiutando a far sparire un cadavere, e che viene a prestare una mano. mano senza lamentandosi o facendo domande indiscrete, Simon è una di quelle persone, ogni volta che ci sono guai in vista, ci sono guai e zuffe, lui più che può si arrabbia, lascia tutto piatto e riapplica come se fosse asciutto.

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