Lo Stato è stato condannato a versare 88.000 euro al Fondo di garanzia per le vittime di atti di terrorismo e altri reati, a titolo di rimborso del risarcimento versato alla famiglia di un uomo ucciso da altri detenuti nel carcere di Marsiglia.
In una sentenza emessa il 25 novembre, di cui l’AFP ha ottenuto giovedì copia, la Corte amministrativa d’appello di Marsiglia ricorda che “l’amministrazione penitenziaria deve garantire una protezione efficace della sua integrità fisica per ogni persona detenuta”.
“Anche in assenza di colpa, lo Stato è tenuto a risarcire il danno derivante dalla morte di un detenuto causata dalla violenza commessa all’interno di un istituto penitenziario da un altro detenuto”, sottolinea la sentenza.
Questo caso riguarda il linciaggio nel carcere di Baumettes, il 16 dicembre 2017, di un detenuto di 20 anni da parte di cinque compagni di prigionia in uno dei cortili. Il giovane è morto a causa delle gravi ferite riportate il 7 febbraio 2018.
I cinque giovani che lo hanno picchiato sono stati condannati nel 2020 a pene che vanno dai 14 ai 20 anni di reclusione penale.
I familiari del detenuto (i suoi due fratelli, la madre, il padre e lo zio) avevano chiesto al tribunale amministrativo che lo Stato li risarcisse per “il loro danno morale” nella misura di 50.000 euro per ciascun genitore, 30.000 euro per ciascuno dei due fratelli e 10.000 euro per lo zio.
Tale richiesta è stata respinta il 30 maggio 2023 e hanno poi presentato ricorso alla corte amministrativa d’appello. Ciò considerato che “ci sono buone ragioni per fissare il risarcimento per la perdita di affetto della madre in 30.000 euro”, così come per il padre, e in 14.000 euro per ciascuno dei suoi fratelli” è importante vista la loro giovane età. Ha escluso, invece, la legittimità del risarcimento a favore dello zio per il quale non erano stati provati “legami affettivi particolarmente intensi”.
Ma il tribunale ha sottolineato che lo Stato non dovrebbe pagare queste somme alla famiglia perché il Fondo di Garanzia per le Vittime di Atti di Terrorismo e di Altri Reati li ha già risarciti.
La Corte ha invece stabilito che lo Stato dovrà rimborsare tutte queste somme, ovvero 88.000 euro, al Fondo di Garanzia, più gli interessi a partire da luglio 2023.